Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

domenica 29 novembre 2009

Dove fanno a finire i rifiuti elettronici?

Ecodom, Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestico è il sistema collettivo nazionale che gestisce, senza fini di lucro, il trasporto, il trattamento, il riciclo e lo smaltimento degli elettrodomestici a fine vita.
Ecodom gestisce circa il 40%, in termini di peso, di tutti i RAEE prodotti ogni anno in Italia. Per RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, si fa riferimento ai rifiuti generati dalle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) una volta giunte a fine vita.

Parliamo di tutti quei prodotti che, per il loro funzionamento, utilizzano corrente elettrica o campi elettromagnetici, come frigoriferi, scalda-acqua, piccoli e grandi elettrodomestici in generale. Ma anche televisori, personal computer, telefoni cellulari, prodotti di elettronica di consumo, giocattoli e lampadine al neon o a risparmio di energia: oggetti di uso quotidiano che quando non funzionano più, o semplicemente vengono sostituiti, diventano rifiuti, in molti casi dannosi per l’ambiente.

A seconda dell’ambito di utilizzo dei prodotti di origine, i RAEE vengono suddivisi in due grandi macro-aree: i RAEE domestici e i RAEE professionali.
Sono dieci le categorie merceologiche di prodotti da destinare al riciclo:

* Grandi elettrodomestici;
* Piccoli elettrodomestici;
* Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni;
* Apparecchiature di consumo (elettronica di consumo);
* Apparecchiature di illuminazione;
* Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di
grandi dimensioni);
* Giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e lo sport;
* Dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infettati);
* Strumenti di monitoraggio e di controllo;
* Distributori automatici.

Ecodom smaltisce il 40% di questi rifiuti, ed il resto come viene smaltito?

Nel Gruppo Ambiente e Società Senigallia ho trovato un articolo molto interessante di Virginia Greco che chiarisce la questione

"Giorno dopo giorno si accumulano milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici
I progressi tecnologici sono continui e costanti. Quotidianamente si affacciano sul mercato dispositivi elettronici più moderni, complessi e dalle maggiori potenzialità. Ma la corsa all’acquisto del prodotto ultimo-grido o dalle prestazioni migliori si porta dietro come conseguenza inevitabile lo scarto di quello precedentemente in uso.

Ed è così che giorno dopo giorno si accumulano milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici: piaga non trascurabile del nostro tempo. Secondo le stime elaborate dall’ONU, le apparecchiature elettriche ed elettroniche gettate via ogni anno ammontano a 20-50 milioni di tonnellate e crescono in quantità con un tasso del 3-5% annuo, tre volte superiore a quello dei rifiuti normali.

Ma dove vanno a finire computer e televisori dinosauro? Che ne è degli elettrodomestici attempati scaricati a favore del gioiello dell’ultimo minuto?


Qualche giorno fa l’associazione ambientalista Greenpeace ha reso pubblici i risultati dell’ultima indagine da essa condotta sul destino dei rifiuti tecnologici: un televisore rotto, consegnato in Gran Bretagna ad un’azienda che si sarebbe dovuta interessare dello smaltimento, è passato invece di mano e ha preso la via della Nigeria, su una nave ultra-carica di apparecchiature di seconda mano o del tutto inutilizzabili.

Ciò che è stato scoperto conferma quanto già emerso in precedenti investigazioni: i prodotti destinati allo sfascio, anziché essere smaltiti secondo il dovuto protocollo ed eventualmente parzialmente recuperati, si avviano attraverso traffici illeciti in direzione di paesi del sud del mondo, dove vengono rivenduti come beni usati, ma più spesso semplicemente depositati in immense discariche a cielo aperto ai margini dei villaggi e dei sobborghi poveri. Qui gente del posto, per lo più ragazzi se non bambini, pur di guadagnare qualche soldo per la sopravvivenza, si dedica al recupero dei componenti riciclabili, intervenendo senza alcuna precauzione sanitaria.

I prodotti destinati allo sfascio si avviano attraverso traffici illeciti in direzione di paesi del sud del mondo

La maggior parte delle apparecchiature elettroniche che popolano il nostro quotidiano (impiegate per l’informatica, le telecomunicazioni, lo svago, la pulizia della casa) contengono sostanze altamente nocive, in particolare metalli come piombo, rame, alluminio e cadmio. Quando vengono destinate alla distruzione, sono classificate come rifiuti pericolosi e non possono seguire l’iter normale di demolizione, bensì devono essere sottoposte ad interventi speciali.

Nelle discariche del sud del mondo, invece, i lavoratori operano a mani nude, sventrano le apparecchiature, bruciano gli involucri e le plastiche - diffondendo così fumi neri altamente nocivi che respirano sistematicamente -, sottraggono i componenti da rivendere e lasciano i resti sul luogo. Le conseguenze sono gravissimi danni alla salute dei ragazzi che operano direttamente sui rifiuti, nonché inquinamento del suolo, dell’aria e spesso anche dell’acqua (se i veleni penetrano nel terreno fino a raggiungere le falde acquifere).

Quando, qualche anno fa, la realtà dei paesi in via di sviluppo adibiti a pattumiera del mondo “civile” iniziò a saltare all’occhio, il nord del mondo prese a dotarsi di leggi che impedissero i traffici di rifiuti tecnologici (denominati RAEE, ossia Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e lo smaltimento al di fuori dei confini del paese o della federazione di stati. Queste normative, però, vengono spesso eluse e i dispositivi destinati alla distruzione riescono a compiere viaggi illegali.

Greenpeace dichiara che al giorno d’oggi “si perdono le tracce del 75% dei rifiuti tecnologici prodotti nell’Unione Europea e di oltre l’80% di quelli originati negli Stati Uniti. Se anche una parte di essi è ancora nelle case, nelle cantine e nei garage, o viene smaltito in discarica o inceneritore, una buona parte viene esportata – spesso illegalmente – per finire in discariche incontrollate in Africa oppure a riciclatori clandestini in Asia”.

Ragazzi e bambini, pur di guadagnare qualche soldo per la sopravvivenza, si dedicano al recupero dei componenti riciclabili, intervenendo senza alcuna precauzione sanitaria

Le destinazioni più frequenti delle navi che trasportano dispositivi elettrici ed elettronici di scarto sono il Ghana, la Nigeria, il Pakistan, la Cina e l’India. Greenpeace, in anni di inchieste svolte in tali terre, ha raccolto testimonianze e documenti filmati shockanti ed illuminanti allo stesso tempo.

In Italia, considerando che si producono annualmente più di 800.000 tonnellate di RAEE, e se ne raccolgono circa 110.000, si può concludere che non si ha notizia delle sorti di almeno l’85% dei rifiuti elettronici prodotti nel nostro paese.

Nell’Unione Europea lo smaltimento dei RAEE è regolato da varie direttive, che sono state recepite dall’Italia nel decreto legislativo 151 del 25 luglio 2005. La legge, entrata in vigore il primo gennaio 2008, sposta il compito di occuparsi di tali rifiuti dagli organismi comunali agli stessi produttori, che sono così diventati responsabili delle proprie apparecchiature anche al termine della loro vita commerciale sul mercato o nelle case dei consumatori. I produttori hanno l’obbligo di iscriversi in un apposito registro e di costituirsi in un sistema collettivo o consortile che si occupi di raccolta, trasporto, stoccaggio, disassemblaggio, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti hi-tech.

  • Purtroppo, però, la legislazione è tuttora carente di alcuni decreti attuativi, che sono fondamentali affinché la legge sia tradotta in pratica e non resti mera norma virtuale. Particolarmente necessario e atteso è il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, che obbligherà i rivenditori a ritirare gratuitamente l’apparecchio dismesso nel momento in cui il cliente ne acquisti uno nuovo (secondo il principio dell’uno a uno, ossia “prendo uno, lascio uno”). La pubblicazione di tale documento era prevista per la fine del febbraio 2008, ma ha subito una serie di rinvii ed oggi, ad un anno di distanza, risulta ancora non effettuata.

In Italia particolarmente necessario e atteso è il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”

Nel nostro Paese esistono 9 consorzi per lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti tecnologici, coordinati dall’Associazione Nazionale Italiana dei produttori di apparecchiature Elettroniche (ANIE), la quale fa capo a Confindustria. I consorzi sono amministrati dagli stessi produttori che li costituiscono (e ne sono, dunque, soci). Essi sono operativi ed alcuni, come ReMedia, Ecoelit ed Ecolamp, vantano una notevole attività. Al momento, però, ci si può affidare solo al senso civico del singolo cittadino che, obbligato a distinguere i rifiuti pericolosi da quelli tradizionali, abbia la buona volontà di depositare l’apparecchio elettrico o elettronico presso l’opportuna isola ecologica (o contattare personalmente l’azienda che si occupa del recupero).

E’ auspicabile che il Ministro dell’ambiente vari al più presto il “Decreto Semplificazioni, anche in virtù del ritorno sulla stampa del tema in virtù dell’inchiesta pubblicata da Greenpeace.

Ma è anche opportuno che le aziende produttrici di dispositivi hi-tech investano di più nella ricerca, al fine di realizzare apparati che non impieghino materiali tossici o eccessivamente inquinanti, perché – come ancora diciamo e ripeteremo sempre - non produrre è meglio che riciclare o smaltire in maniera controllata".

Come spesso accade in Italia, le leggi si fanno a metà, basta non legiferare alcuni decreti attuativi per non rendere reale la legge stessa!

Il trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettroniche nei paesi in via di sviluppo provoca gravi problemi di salute e di inquinamento, perché le apparecchiature elettroniche contengono alcuni contaminanti molto gravi come il piombo, il cadmio, il berillio e ritardanti di fiamma bromurati. Anche nei paesi sviluppati il riciclaggio e lo smaltimento di questi rifiuti comporta un enorme rischio per i lavoratori e le comunità.



  • Le soluzioni tecniche sono disponibili e reali, ma quando si parla di "Guadagno" conta poco la salute della gente e del nostro pianeta".




Fonte-Ecodom, GSA

"Un po' di buona musica"






venerdì 27 novembre 2009

Diario La cucina

Penso che non sia l'unica donna che non ama molto cucinare. Almeno lo spero.
Ho imparato a prepare un pasto decente solo dalla nascita dei miei figli, non li potevo mica far morire di fame!
Fino a quel momento lavoravo nella trattoria che gestivano i miei genitori e in cucina ci entravo solo qualche volta a lavare i piatti, perchè il mio compito era stare in sala, al bar e fare i conti.
Negli anni 70, però quando aprirono l'attività i miei genitori, i pollo non erano tutti incelofanati, lustrati, igienizzati come ora, il pollaiolo ce li portava pieni, con tutte le viscere ed io dovevo pulirli, dovevo infilare la mano dentro il pollo ed estrarne il contenuto.
Poi li abbruciacchiavo ben bene per levargli le loro povere ultime piume.
Mi ricordo ancora il puzzo di carne morta, che mi rimaneva nella pelle anche dopo essermi lavata bene le mani. Non mi piaceva farlo ma dovevo contribuire all'economia della famiglia anche se studiavo..
Così come non mi piaceva prima sbucciare e poi tagliare quintali di patate.
Eh si, le patate surgelate non le usavamo, forse non c'erano neanche, allora, questo non me lo ricordo; Ci mettevamo a sedere con un grembiulaccio sulle gambe e due pentoloni enormi, giganteschi dove mettevamo in uno le patate sbucciate e nell'altro le patate tagliate.
Avevo dei calli nelle mani che si erano talmente induriti che solo molti anni dopo sono scomparsi e mi vergognavo dei miei calli, quando andavo a scuola o stavo insieme agli amici.

Dopo la scuola decisi di lavorare con i miei, rifiutando però di stare in cucina cosa che loro appresero con entusiamo, data la mia naturale inefficienza.

Che senso aveva imparare a far da mangiare quando avevo tutto a disposizione; al momento del nostro pranzo o della cena, prima che arrivasserro i clienti, andavo in cucina e sceglievo se mangiare le penne alla contadina, le lasagne al forno o gli spaghetti acciuga e tonno e se non volevo il primo bastava alzare i coperchi per scegliere il coniglio alla marchigiana, le seppie arrosto, il rosbeef... ed il menù cambiava tutti i giorni!

E così sono arrivata a superare i trentanni senza saper prepare un semplice brodo di carne o una pomarola degna di essere chiamata con questo nome.

La nascita dei gemelli è coincisa dopo poco tempo con la chiusura dell'attività e da quel momento in poi, sono stati ...cavoli miei.

C'è voluto del tempo, tanto tempo per imparare qualcosina, nel fare una pietanza mi dimenticavo sempre alcuni ingredienti , che guarda caso erano basilari per la commestibilità del palato ed il mio compagno e i figli "ne hanno fatto le spese".

Ora sono migliorata, posso dirmi una "cuoca provetta" ma a volte penso:
perchè si perde tanto tempo nel preparare dei piatti quando in pochi minuti sono già finiti?

giovedì 26 novembre 2009

La Marcia Mondiale per la Pace



Informazioni sulla marcia Marcia Mondiale Org

"Si, è vero, io stesso sono vittima di sogni svaniti, di speranze rovinate, ma nonostantre tutto oggi voglio concludere dicendo che io ho ancora dei sogni, perchè so che nella vita non bisogna mai cedere.
Se perdete la speranza, in un modo o nell'altro, perderete quella vitalità che rende degna la vita, perderete quel coraggio di essere voi stessi, quella qualità che vi fa continuare nonostante tutto.

Ecco perchè io ho ancora un sogno..."

(Marting Luther King)

domenica 22 novembre 2009

"Capilalism: a Love Story"



Sabato sera sono andata nell'unica sala cinematografica rimasta nel mio paese, Il cinema Mignon. che da alcuni anni propone una scelta filmatografica di qualità, dalla commedia al sociale.
Sabato in programmazione c'era "Capitalism: a Love story" di Michael Moore.


In questo film-documentario Moore denuncia l'emblema della società imperante non solo in America, ma nella quasi totalità degli stati mondiali, IL CAPITALISMO.

Oltre a varie interviste e molti video di repertorio Moore mostra
una traccia della storia Americana, partendo dal Presidente Roosvelt in una delle sue ultime apparizioni pubbliche mentre illustra il suo piu’ grande sogno rimasto irrealizzato, una nuova carta costituzionale, ai giorni nostri con l'insediamento di Obama alla Casa Bianca, ed intervalla in varie sequenze il suo percorso di crescita personale, da bambino della media borghesia americana a cineasta impegnato nel sociale.

Mentre scorrevano le immagini delle famiglie costrette dall'usura delle banche ad andarsene dalle loro case, ripensavo a cosa mi aveva detto qualche giorno fa una mia amica che lavora in una immobiliare nel Pisano: Mi parlava della difficoltà di molte famiglie che stavano rivendendo la casa, comprata con il mutuo pochi anni prima, perchè era diventato troppo oneroso il rimborso.
E commentavamo come i tassi bancari alti uniti a stipendi fermi ormai da anni e aumenti continui di prezzi anche di prima necessità, stanno creando situazioni disastrose economiche familiari che molto spesso portano ad una situazione sociale condivisa putroppo da migliaia di famiglie, LA POVERTA'.

Non da molto tempo ho compreso come i veri padroni siano le grandi famiglie bancarie che ordinano ai loro "galoppini" i politici, quali leggi promuovere e quali annullare, per aumentare sempre di più le loro ricchezze e quelle dei loro "amici", impoverendo ancor di più lo Stato e quindi ogni soggetto umano... che a sua volta... vota il politico che lo impoverisce.
Ed è questo che, secondo me, succede anche in Italia, personalmente faccio molta fatica a trovare un personaggio politico o un partito che mi rappresenti.


Queste sono alcune citazioni di Karl Marx trovate su Wikiquote
Le ho inserite perchè parlano di Capitale, di lavoro e lavoratori, la classe trainante di qualsiasi stato al mondo.
Karl Marx da molti anni "non è di moda" ma io penso che alcuni suoi concetti siano veritieri in questo momento storico.

L'ideologia dominaLnte è sempre stata l'ideologia della classe dominante.
Eppure, tutta la storia dell'industria moderna mostra che il capitale, se non gli vengono posti dei freni, lavora senza scrupoli e senza misericordia per precipitare tutta la classe operaia a questo livello della più profonda degradazione.
# L'operaio diventa tanto più povero quanto più produce ricchezza [...] L'operaio diventa una merce tanto più a buon mercato quanto più crea merci.
# Con la messa in valore del mondo delle cose cresce in rapporto diretto la svalutazione del mondo degli uomini. Il lavoro non produce soltanto merci; esso produce se stesso e il lavoratore come una merce.

# Il lavoro alienato[...] il lavoro non è cosa sua ma di un altro; che non gli appartiene, e in esso egli non appartiene a sé, bensì a un altro.[...] Il risultato è che l'uomo(il lavoratore) si sente libero ormai soltanto nelle sue funzioni bestiali, nel mangiare, nel bere, nel generare, tutt'al più nell'avere una casa, nella sua cura corporale etc., e che nelle sue funsioni umane si sente solo più una bestia. Il bestiale diventa l'umano e l'umano il bestiale. Il mangiare, il bere, il generare etc., sono in effetti anche schiette funzioni umane, ma sono bestiali nell'astrazione che le separa dal restante cerchio dell'umana attività e ne fa degli scopi ultimi e unici.
* Se il denaro, secondo Augier, viene al mondo con una macchia di sangue sulla guancia, il capitale nasce grondante sangue e fango dalla testa ai piedi.
* Nella società capitalistica si produce tempo libero per una classe mediante la trasformazione in tempo di lavoro di tutto il tempo di vita delle masse.
* Il processo di produzione capitalistico, considerato nel suo nesso complessivo, cioè considerato come processo di riproduzione, non produce dunque solo merce, non produce dunque solo plusvalore, ma produce e riproduce il rapporto capitalistico stesso: da una parte il capitalista, dall'altra l'operaio salariato.


Ps Sbagliando la dicitura di Michael Moore su google dove sono andata a finire?
Questo è il link
Da leggere "Goodbye America" e "Statisottostress"

giovedì 19 novembre 2009

Le case "albero" e..altre abitazioni eco sostenibili

Queste strutture sono state progettate in modo di ottenere il minimo impatto ambientale, basandosi su molteplici punti di appoggio, per non creare "troppo stress" alle piante circostanti.




La casa "hobbit" incredibilmente accogliente '' è la miscela finale di uno stile unico, la sostenibilità e la costruzione a buon mercato. Infatti le materie prime sono la pietra, il fango e il legno residuo proveniente da foreste vicine alla costruzione - come tutti i locali e basso costo. La luce naturale proviene dall'alto, un sistema di compostaggio ricicla i rifiuti umani e l'acqua utilizzata proviene da un pozzo.





Una vecchia costruzione è stata ripristinata inserendo una struttura esterna, con le stesse proporzioni delle finestre e delle porte già esistenti nella vecchia casa.




Questo tempio buddista è stato costruito con l'aiuto degli abitanti locali che hanno raccolto più di un milione di bottiglie di vetro colorato usato sia per l'interno che per l'esterno del monastero.




E questa era originarialmente un "torre d'acqua" che dopo la sua chiusura un secolo dopo è diventata un'abitazione...con un ottima vista sul paesaggio circostante



Fonte-Weburbanist

mercoledì 18 novembre 2009

Diario- Domenica 15 Novembre Garfagnana



Tre minuti.
Sono pochi tre minuti, pochissimi in una giornata di ventiquattro ore.
Ma quanta energia, forza e pace interiore possono manifestarsi in soli tre minuti.
A volte basta andare in un bosco in montagna, osservare i colori che macchiano il territorio ed ascoltare non soltanto con l'udito, ascoltare con ogni fibra del tuo corpo.
Poi chiudi gli occhi, pensando di assaporare il silenzio.
E ti accorgi che il silenzio è un non-silenzio, riempito da moltelplici suoni;
Forse i primi istanti non te ne accorgi poi, pian piano, senti un suono lieve, delicato e comprendi da dove viene, anche ad occhi chiusi, perchè lo vedi con gli occhi dell'anima.
Sono le centinaia di foglie bagnate che scuotono delicatamente le goccie lasciata da una pioggia ormai passata.
Provate ad ascoltarle tre minuti...

E sarete in pace!



Fonte- YouTube

lunedì 16 novembre 2009

Perchè i vaccini sono pericolosi?

Ho letto un articolo in forma di "lettera aperta" molto interessante di Claudia Rainville, dove parla della pericolosità dei vaccini in generale e più specificatamente del vaccino influenzale H1N1.
Influenza suina che si era manifestata in America anche nel 1976
L'aspetto inquietante è il successivo collegamente: vaccinazione mondiale-Nuovo ordine mondiale.
Brevemente parla di un piano concordato tra OMS e il nuovo ordine mondiale per ridurre la popolazione della terra da 3 a 5 miliardi di persone.
Articolo completo su LiberaMenteServo

Sul NOM avevo già letto qualcosa in proposito, e Sul Blog NUOVO ORDINE MONDIALE, si trova una quantità notevole di materiale documentato.


Altri articoli divulgativi sulla pericolosità del vaccino li ho trovati nel blog scienzamarcia, che affronta la morte di migliaia di soldati con i vaccini inoculat in via sperimentale agli stessi.
Si parla di squalene, la stessa sostanza presente nel vaccino H1N1.

sabato 14 novembre 2009

Manifestazione "No Berlusconi Day" del 5 dicembre

Questo blog aderisce alla manifestazione nazionale del prossimo 5 dicembre, a Roma, per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Per aderire alla manifestazione, comunicare o proporre iniziative locali e nazionali di sostegno o contattare il comitato potete scrivere all'indirizzo e-mail: noberlusconiday@hotmail.it


ILTESTO DELL'APPELLO

A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto "Fair Play" di alcuni settori dell'opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali -come ribadito in questi giorni dalla stampa estera che definisce la nostra "una dittatura"- e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell'ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell'Utri.

Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica dalle accuse che gli vengono rivolte.




mercoledì 11 novembre 2009

Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza

Purtroppo io non ho potuto partecipare alla manifestazione della Marcia Mondiale che si è tenuta a Firenze, in Piazza Signoria, questa mattina.
Valerio, che invece vi ha preso parte, mi ha parlato di una grande festa di solidarietà e di gioia.
Tanti, tantissimi giovani erano presenti e questo fa ben sperare in un futuro migliore, in un mondo nuovo, dove le "diversità" o meglio le "molteplicità" dell'intero panorama umano, siano unite in un solo grande progetto..
LA PACE




http://www.theworldmarch.org/mosaic/

martedì 10 novembre 2009

Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza


La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza dopo 38 giorni di viaggio è finalmente arrivata
in Italia!

Entrata da Trieste il 7 Novembre, percorrerà il nostro Paese fino a Napoli. Una serie di eventi, in diverse città, sono stati organizzati per accogliere l'Equipe Base della Marcia Mondiale

Finalità e richieste della Marcia
  • il disarmo nucleare a livello mondiale
  • la riduzione progressiva e proporzionale degli armamenti convenzionali
  • la firma di trattati di non aggressione tra paesi
  • il ritiro immediato delle truppe d'invasione dai territori occupati
  • la rinuncia dei governi a utilizzare le guerre come mezzo di risoluzione dei conflitti.

Diario O Politica? Mah!

Stamattina sono uscita da casa una mezz'ora prima del solito.
Avevo voglia di starmene in macchina, a leggere la Repubblica e naturalmente fumarmi una sigaretta in santa pace.
Ho capito però che non lo posso più fare!
A leggere certe notizie, di primo mattino, (ore7) mi prende una rabbia, una voglia di prendere a pedate nel sedere alcuni personaggi, che non fa certo bene alla mia pancia (Gastrite di origine nervosa) al mio cervello e non stimola positivamente un giusto e delicato approccio lavorativo con i bambini/e.

Sfortuna ha voluto che l'occhio si è imbattuto, nella prima pagina di Repubblica, su di un trafiletto centrale, picolo, molto piccolo che mi ha incuriosito: "Il Cattolico Feroce" di Francesco Merlo.....e mi sono venuti i "broccoli" i brividi da incaz..
Giovanardi, Carlo Giovanardi, l'uomo a cui è stata affidata dal governo "la lotta alle tossicodipendenze" e la "tutela della famiglia" si permette di dire che secondo lui, Stefano Cucchi se l'è cercata quella fine!
Stare in una comunità per Giovanardi vuol dire stare nella merda?
Oppure vuol dire voglia di cambiare, di provare a vivere una nuova esistenza.

Ma lo sa Giovanardi quanti politici e Personaggi di rilievo (sic) fanno uso di droga?
In Toscana si dice: "Ma c'ha il prosciutto sugli occhi" ?
Io penso di no, è solo una piccola, deprimente persona che porta avanti i messaggi del suo governo.
Purtroppo persone come lui ce ne sono in giro molte, troppe, che pensano all'assassino di un ragazzo, perchè assassinio si tratta, come di una formalità, un caso ininfluente, dovuto alle colpe del ragazzo stesso.

Io non so se ha figli, Giovanardi, e non me ne importa nulla di saperlo, ma se succedesse una cosa simile ad un suo familare, essere massacrati di botte e morirci, cosa direbbe.
"SE L'E' CERCATA"!!!

Vittorio Arrigoni

Vittorio Arrigoni pacifista e volontario del Free Gaza Movement è arrivato a Gaza il 25 agosto 2008, prima dell'inizio dell'operazione di Israele "Piombo fuso" e dei successivi massicci bombardamenti sulla città palestinese, come attivista dei diritti umani e corrispondente del "Manifesto", unica voce italiana sotto le bombe israeliane e solo da poche settimane è tornato in italia.
Nel suo blog conclude sempre i suoi servizi gionalistici con la dicitura "Restiamo umani" divenuto ora un libro.

La presentazione del libro scritta da Vittorio Arrigoni

"E all'interno del libro il racconto di tre settimane di massacro,
scritto al meglio delle mie possibilità,
in situazioni di assoluta precarietà,
spesso trascrivendo l'inferno circostante su un taccuino sgualcito
piegato sopra un'ambulanza in corsa a sirene spiegate,
o battendo ebefrenico i tasti su di un computer di fortuna
all'interno di palazzi scossi come pendoli impazziti da esplosioni tutt'attorno.
Vi avverto che solo sfogliare questo libro potrebbe risultare pericoloso,
sono infatti pagine nocive, imbrattate di sangue,
impregnate di fosforo bianco,
taglienti di schegge d'esplosivo.
Se letto nella quiete delle vostre camere da letto rimbomberanno i muri
delle nostre urla di terrore,
e mi preoccupo per le pareti dei vostri cuori
che conosco come non ancora insonorizzate dal dolore.


Mettete quel volume al sicuro,
vicino alla portata dei bambini,
di modo che possano sapere sin da subito di un mondo a loro poco distante, dove l'indifferenza e il razzismo fanno a pezzi loro coetanei come fossero bambole di pezza.
In modo tale che possano vaccinarsi già in età precoce
contro questa epidemia di violenza verso il diverso e ignavia dinnanzi all'ingiustizia.
Per un domani poter restare umani".

Da pochi giorni ha iniziato la tournée di presentazione del libro e sul suo blog troverete tutte le date.


Questo video, di Vittorio Arrigoni mostra le difficoltà vissute quotidianamente dagli abitanti di Gaza che oltre a vivere quotidianamente sotto il terrore dei missili, sfidano le autorità israeliane anche per poter assistere le loro famiglie, per mangiare, per condurre tra mille pericoli una vita dignitosa.















LEGGETE IL BLOGGER PIU´ CORAGGIOSO D´ITALIA
Vittorio Arrigoni è tornato in Italia: dopo un anno passato a Gaza City Vittorio è di nuovo in

domenica 8 novembre 2009

"Playing For Change"

Playing for Change è un movimento multimediale nato nel 2004 creato con l'obiettivo di ispirare, collegare, e portare la pace nel mondo attraverso la musica. L'idea di questo progetto è nato da una credenza comune che la musica ha il potere di abbattere i confini e di superare le distanze tra le persone. Non importa se le persone provengono da diverse posizioni geografiche, politiche, spirituali economiche, o da differenti ambienti ideologici. La musica ha il potere universale di trascendere queste differenze e di unirci in un'unica razza umana. E tutte queste verità, solidamente fissate nella nostra mente le vogliamo condividere con il mondo.

Ho messo solo due video ma su youtube se ne trovano molti altri.
Sono davvero fantastici!


no more trouble





"Stand By Me"



Frasi musica
È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci dall'irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore incantato nei confronti delle cose. (Giovanni Allegri)

Non posso immaginare la mia vita o quella di chiunque altro senza la musica: è come una luce nel buio che non si spegne mai. (Martin Scorsese)

La terra ha musica per coloro che ascoltano (William Shakespeare )

La musica fa bene al cuore e all’anima. (Platone)

sabato 7 novembre 2009

Diario

Come ho già detto in altri post, ammetto che non sono una cima riguardo all'uso del computer sul Web e sull'informatica in generale.
Ammetto anche che la sola lingua che conosca è l'italiano, parlato, (perchè scrivendo mi sono accorta di avere alcune lacune grammaticali); ho studiato l'inglese solamente un'anno, e quindi mi ritrovo a sapere le due o tre frasi da bambina elementare. "what's your name"? "My name is" e poche altre ancora.
Ma, come mi dicono spesso le mie colleghe al nido, ho una buona forma espressiva comunicativa gestuale; infatti quando sono andata a Londra l'anno scorso, me la sono sbrigata alcune volte anche da sola, le mie mani parlavano come se fossero la mia bocca. E' un linguaggio internazionale e se l'interlocutore che hai di fronte ha un po' di pazienza, alla fine ti comprende, almeno in parte.
Ecco le mie difficoltà- L'uso delle terminolgie del web, anche in italiano e la non comprensione dell'inglese.
Ma io sono cocciuta, vado avanti, voglio imparare, migliorare la mia cultura anche in questo senso.

Quando avevo 20/30 anni, pensavo ai cinquantenni/e come a persone oramai sul viale del tramonto, ed ora che ci sono, scopro che non è così. La voglia di sapere, di fare, il bisogno di scoprire cose nuove la sto vivendo più ora che qualche anno fa' e non solo per ciò che riguarda il computer.

Questa era una premessa per ringraziare qui, le persone, graditissime che mi sostengono, perchè non so farlo in altro modo....GRAZIE A TUTTI VOI



Associazione P:R.I.M.I.T


P.R.I.M.I.T è un'associazione no-profit, slegata da qualsiasi schieramento politico e nè appoggiata da nessun Potere Economico.
Ha come tutte le associazioni uno Statuto ed un Manifesto di cui riporto due frasi, per me basilari:

"Per i prossimi 4 anni intendiamo formare un gruppo di persone determinate a servire lo Stato (e non l'attuale mangiatoia pubblica) e non a servirsi di esso. Un gruppo di esseri umani e non di schiavi piegati al Sistema, una comunità cosciente, consapevole che ogni uomo è un capolavoro della natura, di incommensurabile valore, migliore di qualsiasi opera d'arte mai creata, e come tale degno di rispetto."

"Il PRIMIT è contrario a tutte le guerre. E' quindi ovvio che il PRIMIT seguirà eternamente la filosofia della non violenza, che non significa fare solo ed esclusivamente resistenza passiva."

Io mi sono iscritta perchè "fare poco è meglio che fare niente!"

giovedì 5 novembre 2009

Diario

Con la mano posata sulla bocca ed i gomiti appoggiati sopra il tavolo, guardo il monitor davanti a me.
Metto gli occhiali, diventati indispensabili da qualche tempo ed inizio a battere le dita sulla tastiera e scrivo quello che ho scritto.
E poi...che cavolo scrivo.
Gli argomenti di politica ce ne sono a bizzeffe:
_Berlusconi che risponde a Vespa (non so chi mi stia più sulle scatole) alle dieci domande di
Repubblica?
_Ghedini, l'alter ego del capo che ci riprova ( ed ho paura che alla fine ce la farà) a far
saltare i tre processi che lo riguardano (Mills, Mediaset e Mediatrade)?
_Berlusconi che potrebbe, dice, potrebbe avere un confronto con Bersani, a patto che
quest'ultimo non lo insulti?
Ci rendiamo conto da che pulpito viene chiesto di non offendere.
Dall'uomo che ha insultato buona parte degli Italiani/e con toni pressocchè minacciosi e
irriverenti.

E qui la finisco, perchè ho bisogno di pensare positivo; Malattie, povertà, sorprusi,
inquinamento, violenze sui più poveri, violenze sulle donne, mafia, evasioni fiscali, fine del
mondo.....BASTA.

Lo so, ci sono i problemi e vanno combattuti su tutti i fronti, per quello che ognuno può fare,
ma, a volte ho bisogno di farmi una grassa risata,
di annusare ciò che di buono esiste,
a volte ho bisogno di essere felice, e se in questo momento mi fanno star bene dei video di Totò e Peppino,
li voglio condividere in questo blog, sperando di far nascere un sorriso anche ad altre persone.

















http://www.youtube.com/watch?v=rcHPtsJwU1g

lunedì 2 novembre 2009

Ada Merini


Oggi 1 Novembre 2009 è morta a Milano la Poetessa Ada Merini

AGI) - Roma, 1 nov. - "Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare colore. Mi piace cambiare di misura". Aveva scelto questi versi, 'la poetessa degli esclusi', Alda Merini, che si e' spenta oggi nella sua amata Milano, per raccontarsi nella home page del suo sito ufficiale. Aveva 78 anni e si e' spenta nel reparto di oncologia dell'ospedale San Paolo di Milano. Visionaria, inquieta, profonda, anticonformista: la sua opera letteraria e' considerata tra le piu' importanti del Novecento italiano.


Bambino

Bambino, se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento.







domenica 1 novembre 2009

Diario

Basta, ho deciso, metterò "Una storia di amore e di tenebra" di Amoz Oz nel triste e doloroso angolo dei libri non finiti.
Non riuscire a concludere la lettura di un libro mi fa sentire in colpa. E' come facessi un oltraggio all'autore del libro caduto in disgrazia, come se lui o lei fosse dietro me quando lo colloco in un'angolo semi nascosto della mia libreria e mi guardasse con uno sguardo denigratorio, deridendomi per la mia incapacità di non cogliere l'essenza del libro stesso.

Eppure "Una storia di amore e di tenebra" è molto bello. E' " un'autobiografia in forma di romanzo e narra una storia familiare (dell'autore) che si muove in 120 anni, avanti e indietro nel tempo, con una vasta galleria di personaggi che rappresentano quattro generazioni di sognatori, studiosi, uomini d'affari falliti e poeti egogentrici, riformatori del mondo, impenitenti donnaioli e pecore nere".

Ho comprato questo libro sopratutto per capire l'inizio di un mondo, di una società, di uno
stato israeliano, che non conosco abbastanza.
Mi incuriosiva comprendere i primi personaggi che hanno colonizzato con il patrocinio dell'Inghilterra, una terra non sua; volevo capire come un popolo che ha sofferto molto, abbia ucciso o permesso ad altri di uccidere, migliaia di persone, in buona parte donne e bambini, un popolo che da vittima è diventato aguzzino.
Riferendomi in special modo al massacro di Sabra e Shatila, riporto alcuni stralci di articoli di alcuni giornali
David Lamb scrive sul quotidiano Los Angeles Times del 23 settembre 1982:
« Alle 16 di venerdì il massacro durava ormai da 19 ore. Gli Israeliani, che stazionavano a meno di 100 metri di distanza, non avevano risposto al crepitìo costante degli spari né alla vista dei camion carichi di corpi che venivano portati via dai campi. »


Elaine Carey scrive sul quotidiano Daily Mail del 20 settembre 1982:
« Nella mattinata di sabato 18 settembre, tra i giornalisti esteri si sparse rapidamente una voce: massacro. Io guidai il gruppo verso il campo di Sabra. Nessun segno di vita, di movimento. Molto strano, dal momento che il campo, quattro giorni prima, era brulicante di persone. Quindi scoprimmo il motivo. L'odore traumatizzante della morte era dappertutto. Donne, bambini, vecchi e giovani giacevano sotto il sole cocente. La guerra israelo-palestinese aveva già portato come conseguenza migliaia di morti a Beirut. Ma, in qualche modo, l'uccisione a sangue freddo di questa gente sembrava di gran lunga peggiore »


Loren Jankins scrive sul quotidiano Washington Post del 20 settembre 1982:
« La scena nel campo di Shatila, quando gli osservatori stranieri vi entrarono il sabato mattina, era come un incubo. In un giardino, i corpi di due donne giacevano su delle macerie dalle quali spuntava la testa di un bambino. Accanto ad esse giaceva il corpo senza testa di un bambino. Oltre l'angolo, in un'altra strada, due ragazze, forse di 10 o 12 anni, giacevano sul dorso, con la testa forata e le gambe lanciate lontano. Pochi metri più avanti, otto uomini erano stati mitragliati contro una casa. Ogni viuzza sporca attraverso gli edifici vuoti - dove i palestinesi avevano vissuto dalla fuga dalla Palestina alla creazione dello Stato di Israele nel 1948 - raccontava la propria storia di orrori. In una di esse sedici uomini erano sovrapposti uno sull'altro, mummificati in posizioni contorte e grottesche. »

Fonte-Wikipedia
Ognuno ha le sue idee in proposito e queste sono le mie idee, in fatto di politica israeliana.



Comunque " Una storia di amore e di tenebra" lo riprenderò tra le mani in un'altro momento non è un libro da lasciar perdere, assolutamente; in questo momento non "reggo" storie con una miriade di personaggi ed esposizioni minuziose che normalmente mi attraggono ma che ora mi risultano alquanto pedanti.

Ho iniziato proprio oggi la lettura di un'altro libro di Josè Saramago, Premio Nobel per la Letteratura "Memoriale del convento"e forse ne parlerò quando l'avrò letto.


Devo dire che ho molto rallentato i momenti concessi alla lettura, e più precisamente dai primi di settembre, da quando ho deciso di aprire questo blog.
Non so voi, ma, quando una cosa nuova mi affascina, mi prende, spendo tutto il mio tempo libero per gestirla, e così è successo dall'esordio del blog.