Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

martedì 30 marzo 2010

La prossima volta mi candido anch'io!



Le elezioni sono finite ed ora i nuovi consiglieri regionali si insediano nei loro posti.
Anche loro però non se la passano male con gli stipendi.


I consiglieri regionali più pagati dopo i piemontesi sono quelli della Puglia (13.830 euro al mese), quindi tocca all’Abruzzo (13.359), alla Lombardia (12.555), alla Sardegna (11.417), all’Emilia-Romagna (11.053 euro) e alla Calabria (11.316). All’ottavo posto per retribuzioni si piazza la Campania (10.976 euro), seguita dalla Sicilia (10.946) e dal Molise (10.255). Nel Lazio 9.958 euro mensili, mentre nel Veneto 9.977 euro, quelli della Liguria 9.337 euro. A seguire gli eletti in Friuli Venezia Giulia (7.766 euro), Toscana (7.633) e Basilicata (7.029). I consiglieri regionali delle Marche guadagneranno 6.810 euro mensili, mentre quelli del Trentino Alto Adige – dove non si è votato, insieme ad altre sei regioni - portano a casa 6.614 euro.

I più “poveri” sono gli eletti in Valle d’Aosta (6.607 euro) e in Umbria (6.597 euro), ma in entrambi i casi si tratta di stipendi che in azienda sono alla portata dei soli dirigenti.



Fonte-Pressante.com

lunedì 29 marzo 2010

Diario-La casa dei mie sogni


Ho trovato "la casa sull'isola dei miei sogni" finalmente!
Si trova, sopra una scogliera a Elliðaey, un piccolo arcipelago al largo delle coste Islandesi.

E' MAGNIFICA


"E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che
e' dentro me
Ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni"

Tratto dalla Canzone "Emozioni" di Battisti

domenica 28 marzo 2010

"Lo sfogo di un represso"

Le donne sono una razza nemica. Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherate da “sesso debole” sono quello forte. Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.

Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. Il suo godimento – quando le cose funzionano – è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale (“Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa” scrive Sartre). La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso femminile. Ma adesso che si sono finalmente “liberate” sono diventate davvero insopportabili.

Sono micragnose, burocratiche, causidiche su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli. Stan lì a “chiagne” ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre il marito è l’unico soggetto che può essere sbattuto da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costui, ridotto a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a Sesto San Giovanni, lo stesso tenore di vita di prima.

Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini (“si vede tutto e di più” cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da soli dietro una siepe.
di Massimo Fini
Da il Fatto Quotidiano del 27 marzo



Caro Massimo Fini, come mai ce l'hai tanto con le donne?
Cosa ti hanno fatto per ridurti come un bisonte imbufalito?

Ma come, per un giornalista democratico come te, esistono razze nemiche?
"Il concetto e la teoria di una divisione dell'umanità in razze si sono concretizzati in varie forme di razzismo, tra cui particolare rilievo storico e politico hanno avuto il nazismo e l'apartheid, largamente basati sul porre la razza come criterio discriminante tra gli individui, correlato a presunte superiorità e differenze fisiche o intellettuali.".wikipedia
Già bisogna patire(noi donne) per partorire...e se non fossimo attrezzate con un ottima muscolatura "interna "! E la nostra attrezzatura noi donne ce la siamo costruita con secoli di doppio lavoro sulle spalle. Per quanto riguarda i sette anni in più di vita, vuol dire che ce li siamo meritati.



L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.


Quanti stereotipi! Ora, voglio dire, ma che per forza la linearità è la forma più consueta e giusta da seguire; poi non capiaco perchè Fini abbia usato il termine arabesco,in senso chiaramente negativo per lui, quando invece L'ARABESCO è uno stile ornamentale composto da elementi calligrafici e/o motivi geometrici
Questa decorazione è la lingua dell'arte islamica, che consiste nel decorare moschee, palazzi, cupole con forme geometriche o fitoformi che trasmettono all'osservatore una gradevole sensazione di serenità e bellezza.

No comment per la pistola!

Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. Il suo godimento – quando le cose funzionano – è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale (“Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa” scrive Sartre). La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso femminile. Ma adesso che si sono finalmente “liberate” sono diventate davvero insopportabili.

Ho il sospetto che Fini non abbia tanto goduto "sessualmente" direi; mi dispiace per lui, non sa che cosa ha perso!
Il resto di questa frase è una stronzata pazzesca; giustifica l'arroganza, la prepotenza la violenza, l'indisponenza dell'uomo sulla donna nei secoli.
Come se gli uomini avessere costruito delle società giuste e libere.
Forse siamo insopportabili perchè noi donne ci siamo stancate di darvi sempre ragione. Ci siamo stancate di essere carine quando non ne abbiamo voglia.
CI SIAMO STANCATE DI ESSERE MATERNE CON VOI, UOMINI ADULTI, che avete sempre bisogno di essere gratificati con qualche moina.
I figli, caro signor Fini si fanno quando ci sono dimensioni economiche il minimo soddisfacenti.
Non si fanno figli per poi dovergli far fare la fame.
Che siamo ancora al tempo del Fascismo che più figli faceva una donna, più veniva elogiata.
Sono finiti quei tempi...e speriamo che non ritornino!

Poverini questi mariti maltrattati e sfruttati.
Certamente ci sono molti casi d'ingiustizia, ma sapesse quante donne ho conosciuto in questi anni, separate e lasciate sul lastrico insieme ai figli perchè il povero maritino si è accasato con un'altra donna.

Alla fine comunque ti do ragione, vai vai dietro la siepe, in pochi minuti (o secondi) hai risolto il problema e non ci pensi più!

Essere donna è un compito terribilmente difficile, visto che consiste principalmente nell'avere a che fare con uomini.

Joseph Conrad, Fortuna

L'unica differenza che io conosca fra un uomo e una donna è una di quelle cose che non si possono stampare.

Bertrand Russel

Per tutti questi secoli le donne hanno svolto la funzione di specchi, dotati della magica e deliziosa proprietà di riflettere la figura dell'uomo a grandezza doppia del naturale.

Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, 1929

martedì 23 marzo 2010

Ricette multiculturali "Crespelle alla Fiorentina"


In italiano

Per le crespelle
60 gr di farina
2 uova intere
1 bicchiere di latte
burro e sale

Per il condimento
5o gr di farina
50 gr di burro
mezzo litro di latte
pomodoro, sale e pepe

Per il ripieno
400 gr di spinaci
200 gr di ricotta
2 cucchiai di parmigiano grattato
1 uovo intero
noce moscata
sale e pepe

Per il ripieno- bisogna lessare gli spinaci, strizzarli e tritarli finemente.
Unirli alla ricotta, il formaggio, l'uovo, la noce moscata, sale, pepe e mischiare tutto.

Per le crespelle-preparare la pastella unendo prima l'uovo, il sale e la farina, dopo aggiungere il latte ed il burro fuso.
In una padella cuocere 4 frittatine, mettere il ripieno al centro di queste e arrotorarle per fare i cannoli.
A questo punto li mettiamo ina una pirofila imburrata, si unisce la besciamella, il pomodoro a pezzetti, passarli in forno per 30 minuti a 150 gradi.



In Dialetto Toscano "Montelupino"

Pe' le crespelle

60b gr di farina
2 ova intera
1 bicchiere di latte
i burro e ì sale

Pè ì condimento
50 gr di farina
50 gr di burro mezzo litro di latte
ì pomodoro, ì sale e ì pepe


Pè i ripieno
400 gr dì spinaci
200 gr dì ricotta
2 cucchiai di parmigiano grattato
1 ovo intero
la noce moscata, ì sale ed ì pepe

Pè i ripieno-Bisogna lessà gli spinaci, strizzalli e tritalli parecchio, mescolare a tutto ì resto; la riotta, ì formaggio, l'ovo, la noce moscata ì sale e ì pepe.

Pè le crespelle-Si prepara la pastella e s'unisca ì tutto a partì dall'ovo, ì sale, la farina, ì latte e ì burro strutto.
Dopo, in una padella, si coce 8 frittatine, ci si mette ì ripieno e s'arrotolano pè fare i cannoli.
Si mettano in una pirofila imburrata, ci si mette la besciamella, ì pomodoro a pezzetti e si tengano nì forno pè mezz'ora a 150 gradi.

Proverbio Toscano
Tutt'amici i mi paesani.... ma i'ccavolo nell'orto 'un c'era mai!

Raiperunanotte

Raiperunanotte





L’informazione non si può interrompere, la stampa deve essere libera.
Per questo la Fnsi - Federazione Nazionale della Stampa Italiana - ha deciso di organizzare “Rai per una notte”, uno sciopero bianco per la difesa della libertà di stampa e dell’informazione che si terrà Giovedì 25 marzo, dalle ore 20 alle 24, al Paladozza di Bologna.

Rai per una notte sarà una manifestazione – trasmissione condotta da Michele Santoro con la partecipazione di Giovanni Floris, Daniele Luttazzi, Marco Travaglio, Vauro, la squadra di Annozero e molti altri ospiti del mondo del giornalismo e dello spettacolo.

La Fnsi e l’Usigrai – Organismo sindacale di base dei giornalisti Rai - metteranno a disposizione su Internet le riprese video e audio della manifestazione e consentiranno a tutti coloro che vorranno di riprendere e trasmettere in Tv o per radio l’intero evento.

La diretta su Current inizierà alle ore 21:00.
Fonte CurrentTV



Tutti quelli che trasmettono la diretta: le tv, sul web e le radio






Su altroconsumo puoi firmare una class action contro la Rai per mancata fornitura del servizio pubblico, per il quale gli utenti pagano il canone.

domenica 21 marzo 2010

Mostra mercato dei fiori a Montelupo






Oggi a Montelupo c'e la mostra mercato dei fiori.
Questa mattina sono andata in centro verso le 9.30 a vedere i numerosi banchi dei fiori.
Come sempre, c'era una varietà infinita di bulbi, piante da giardino e da orto, mazzi di fiori di varie specie, piante grasse, insomma tutto il panorama vivaistico di questo periodo era presente sui banchi coloratissimi sparsi nelle vie del centro.
Ho comprato solamente una pianta di salvia, una di lavanda, tre piccole piantine di rose (2 euro l'una) per i miei due terrazzi ed anche "La Rosa di Gerico"

Nel pomeriggio è impossibile, almeno per me andare a queste manifestazioni, c'è un vero caos di persone ed io non amo essere sballottata in un flusso continuo di gente che cerca di farsi largo tra la folla.

Ho fatto qualche fotografia con il cellulare; un vero fotografo avrebbe scattato immagini splendide con questa abbondanza di colori variegati...però io non lo sono e il risultato è modesto!


Tutte le foto di Montelupo su Wikipedia sono di LupoCapra

venerdì 19 marzo 2010

"Ricette Multiculturali"

"Penne alla sorrentina"

  • mezzo chilo di penne (n72)
  • un kg di pomodoro fresco a pezzetti
  • 3 spicchi d'aglio
  • 200 grammi di mozzarella fior di latte
  • 1 peperoncino, una manciata di basilico
  • olio e sale

In una teglia si mette l'olio ed il peperoncino.
Si lascia soffriggere, in una pentola si mette l'acqua con il sale e quando bolle si buttano le penne.
Dentro la teglia si aggiunge il pomodoro a pezzetti, quando le penne sono cotte si scolano e si uniscono nella teglia insieme alla mozzarella, il basilico e si lasciano saltare per due o tre minuti prima di servire a tavola.


In dialetto
"Penn a Sorrentina"

  • miezzù chil i penn (n72)
  • nù chil e pummarola fresch
  • tre spicch aglie
  • 200 gr a muzzarella fiore-latte
  • nù pupavr fresch, na manciat basinicol
  • l'uaglio e o sale
Piglia a tiella, ci mett l'uaglie e o pupavr, lo frii, po mett o cassarol cò l'acqua ci mett o sere a rientr, quando volle l'acqua ce cale i penn, pò rient a tiella cò a muzzarell fiore- latte, na manciat basinicol e fainzumpà a rientro pè rui tre minut, a vuap lo mett a tavolain goppa a rù piatt

Sorrento

"Ricette Multiculturali"


"Cosa" e "come" si mangia sono legati alle tradizioni delle culture, frutto di scambio e di incontri tra popoli e civiltà.
Conoscere da vicino la cucina degli altri è uno dei modi migliori per entrare in sintonia con popoli e culture vicine e lontane.
Grazie alla collaborazione dei genitori dei bambini che frequentano il nido, è stato possibile realizzare questo ricettario.
Durante un laboratorio, le famiglie hanno presentato una o più ricette caratteristiche del proprio paese di origine.
Le ricette che troverete all'interno sono state scritte in lingua italiana e in lingua dialettale o nella loro lingua di origine. Alcuni genitori hanno arricchito la loro ricetta con annotazioni riguardanti o la ricetta stessa o il luogo di provenienza.
La preziosità di questo ricettario è da leggere tra le righe scritte a mano che ogni genitore ci ha voluto regalare

Il personale del nido


Questa è la breve introduzione al ricettario creato tre anni fa nel nido dove lavoro come educatrice.
E' stato programmato all'interno di un progetto " L'intercultura al nido" che ha visto come protagonisti i bambini, le loro famiglie e tutto il personale dell'asilo nido.
La fine di questo percorso è stata la festa di fine anno, dove sono state condivise le pietanze descritte nel ricettario o altre ricette, sempre comunque tipiche della famiglia d'origine.
Su questa etichetta posterò man mano le ricette, in italiano, in dialetto o nella lingua d'origine.



Italiano

Spaghetti al polpo
Ingredienti
  • 1 polpo di scoglio
  • 1 cipolla bianca
  • peperoncino
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 1 bustina di zafferano
  • 3 o 4 pomodorini ciliegia
  • spaghetti
  • olio extravergine di oliva
Fare un soffritto con olio, cipolla tritata e peperoncino, quindi metti il polpo tagliato a pezzetti e fai cuocere a pentola coperta nella sua acqua.
Aggiungere il vino e continuare a cuocere fino a quando il polpo è tenero (circa 40 minuti).
Versa lo zafferano e dopo aver spento il fuoco mettere i pomodorini a pezzetti.
Se ci fosse abbastanza sugo di cottura si possono finir di cuocere gli spaghetti nella pentola con il polpo.


Dialetto Livornese

Spaghetti ar porpo
Ingredienti

  • 1 porpo di scoglio
  • 1 cipolla piccina
  • peperoncino
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 1 bustina di zafferano
  • 3 o 4 pomodorini ciliegia
  • spaghetti
  • olio extra vergine di oliva
Metti ar foo un soffritto di cipolla tritata e peperoncino, stiaffaci ir porpo tagliato a pezzetti e fai coce nella su' acqua a tegame coperto.
Aggiungi ir vino e fai coce per 40 menuti o finchè è morbido.
Buttaci per finì lo zafferano e a foo spento i pomodorini a pezzetti, condisci gli spaghetti e...sentirai!

Link Immagine

Elezioni


Non so chi vincerà queste elezioni, spero vivamente che il PDL ne venga fuori ammaccato, ma ci credo poco; il problema è che a questo punto penso che LA DEMOCRAZIA stia perdendo.
L'Italia è diventata anno dopo anno uno stato di corrotti e corruttori e non solo da una parte politica; abbiamo accettato per lungo tempo che il clientelismo viscido e strisciante sia diventato un comune denominatore; nei comuni, nelle provincie, nelle regioni, in tutti gli apparati economici statali e privati.
Siamo alla mercè di questa classe politica che ci sta portando letteralmente alla rovina, al caos culturale e sociale, ad un decadimento di valori etici; basta osservare come, ancor più di qualche anno fà, viene proposta la figura femminile oggi, tutto culo e tette.
Un'immagine stereotipata e standartizzata che influenza attraverso i mass-media una visione femminile falsamente disinibita e provocatoria.
Io mi domando: come fanno le donne a votare Berlusconi, un personaggio così ...avvilente e patetico, così subdolo e ipocrita nei confronti del "gentil sesso" come lui dice.

E' vero, la visione della realtà non è percepita allo stesso modo da tutti, ma come si dice in Toscana, bisogna avere "IL Prosciutto sugli occhi" per non accorgersi di questo stato di cose.




lunedì 15 marzo 2010

Nina Simone.

Nina Simone nome d'arte di Eunice Kathleen Waymon (Tryon, 21 febbraio 1933 – Carry-le-Rouet 21 aprile 2003), autentica leggenda della musica internazionale è stata la prima pianista di colore ad ottenere un enorme successo, affermandosi in breve tempo anche come voce contro l'oppressione dei neri d'America. È stata soprattutto un'interprete jazz, anche se il suo stile variava fra diversi generi, dal soul, al R&B, al folk e al gospel.
Vicina a Malcolm X e Martin Luther King, fu una delle artiste più importanti del movimento per i diritti degli afroamericani: dopo gli assassinii dei due leader neri, fu costretta dietro la pressione della Cia a trasferirsi in Europa per ricominciare una nuova vita.




Desideravo Sapere Come Ci Si Sente Ad Essere Liberi

Desideravo sapere come ci si sente ad essere liberi
Desidero poter rompere tutte le catene che mi stringono
Desidero poter dire tutte le cose che dovrei dire
Dirgliele forte, dirgliele chiaramente
Perché il mondo intero possa sentire

Desidero poter condividere
Tutto l'amore che c'é nel mio cuore
Rimuovere tutte le sbarre che ci tengono lontani
e desidero tu possa sapere come ci si sente ad essere me
Poi vedrai e sarai d'accordo che ogni uomo dovrebbe essere libero

Desidero poter essere come un uccello nel cielo
Come sarebbe dolce se scoprissi di saper volare
Bhe volerei in alto verso il sole e guarderei giu il mare
e canterei perché io so come ci si sente ad essere liberi

Desideravo sapere come ci si sente ad essere liberi

Desidero poter rompere tutte le catene che mi stringono
Desidero poter dire tutte le cose che dovrei dire
Dirgliele forte, dirgliele chiaramente
Perché il mondo intero possa sentire
Dirgliele forte, dirgliele chiaramente
Perché il mondo intero possa sentire
Dirgliele forte, dirgliele chiaramente
Perché il mondo intero possa sentire

Un amore, un sangue
Una vita in cui devi fare quello che devi
Una vita con tutti gli altri
Sorelle, Fratelli

Un amore ma non siamo uguali
Dobbiamo aiutarci l'un l'altro
Uno, uno, uno,

Sapevo come sarebbe stato essere liberi
Sapevo come sarebbe stato essere liberi

traduzione



Conoscevo un uomo di nome Bojangles che danzava con addosso delle scarpe ormai consunte
Aveva i capelli color argento, una camicia stracciata e pantaloni sformati, e quelle vecchie morbide scarpe
Saltava così in alto, saltava così in alto, e poi atterrava con agilità
Mr. Bojangles, Mr. Bojangles, danza

Lo incontrai in una cella a New Orleans, io ero ridotto alla miseria
Mi guardò mentre parlava
Parlava della vita, parlava della vita ridendo e batteva la sua vecchia gamba
Mr. Bojangles, Mr. Bojangles, danza

Mi disse di chiamarsi Bojangles e fece un passo di danza lungo la cella
tenendosi i pantaloni per una posizione migliore, oh saltò così in alto e battè i tacchi
E rideva, rideva, e si scuoteva i vestiti tutt'attorno
Mr. Bojangles, Mr. Bojangles, danza

Un tempo ballava per il pubblico dei minstrel show e alle fiere di paese giù per tutto il Sud
Parlava tra le lacrime di come per quindici anni lui ed il suo cane avevano viaggiato qua e là
Poi il suo cane morì, e venti anni dopo lui ancora soffre per questo
Mr. Bojangles, Mr. Bojangles, danza

Mi disse: "Ballo ancora ogni volta che ne ho la possibilità nei locali malfamati in cambio di una bevuta e di qualche mancia
Ma passo la maggior parte del tempo dietro queste sbarre di prigione perchè bevo"
Scosse la testa, scosse la testa, io sentii qualcuno chiedergli:
"Ti prego Mr. Bojangles, Mr. Bojangles, danza, danza Mr. Bojangles, danza" traduzione di Michele Murino




AL MIO TESORO IMPORTA SOLO DI ME

Al mio tesoro non importa degli spettacoli
Al mio tesoro non importa dei vestiti
Al mio tesoro importa solo di me
Al mio tesoro non importa delle macchine e delle corse
Al mio tesoro non importa dei posti rumorosi

Liz Taylor non è il suo stile
E neanche il sorriso di Lana Turner
E' qualcosa che non riesce a vedere
Al mio tesoro non importa di chi conosce
Al mio tesoro importa solo di me

Tesoro, al mio tesoro non gli importa degli spettacoli
E non gli importa neanche dei vestiti
A lui importa di me
Al mio tesoro non importa
Delle macchine e delle corse
Al mio tesoro non importa
A lui non importa dei posti rumorosi

Liz Taylor non è il suo stile
E neanche il sorriso di Liberace
E' qualcosa che non vede
E' qualcosa che non vede
Mi domando cosa c'è di sbagliato nel mio tesoro
Al mio tesoro importa solo
Al mio tesoro importa solo
Al mio tesoro importa solo di me



Biografia completa di Nina Simone

sabato 13 marzo 2010

Cosa può comprare ora Berlusconi che ancora non ha

Questa lettera è stata postata su facebook Mobilitazione permanente contro il processo breve


Chi l'ha scritta ha evidenziato in poche righe, la cruda e vergognosa realtà Italiana.
Bravissimo/a

"Vivo a Milano DUE in un palazzo costruito dal PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.
Lavoro a Milano in una azienda di cui è mero azionista il Presidente del Consiglio.
Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.
Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale, di cui è proprietario il Presidente del Consiglio.
Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.
Al pomeriggio, esco dal lavoro e vado a far spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio.
Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio (questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio).
Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio,con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del
Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio.
Soprattutto guardo i risultati delle partite, perché faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio, guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Allora mi stufo e vado a navigare un pò in internet, con provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet, leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.
Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse!!!!!!!!!!!!!
Per fortuna!

PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione hanno l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad almeno altre cinque persone. Non sia mai che qualcuno lo votasse di nuovo"

giovedì 11 marzo 2010

La festa di Holi

In India durante i mesi di febbraio e marzo, (nel mese di Phalguna che sarebbe il dodicesimo mese dell'anno secondo il calendario indù) si festeggia il Festival di Holi
Le celebrazioni variano a seconda della regione e delle tradizioni locali, ma c'è un'aspetto della festa che accomuna tutto il popolo indiano.
Infatti la festa di Holi è una delle poche occasioni dell'anno che permette agli uomini e alle donne, indipendentemente dalla casta e religione di ritrovarsi insieme per festeggiarlo ed i colori sono l'ingrediente principale della festa.
Il rosso. il giallo a altre tonalità sono gettate su amici, conoscenti o persone casuali che partecipano a questa festa.





Ci voglio andare anch'io a tuffarmi nel colore!
Essere cosparsa dalla testa ai piedi di rosso, giallo ,verde...voglio colorarmi come un''arcobaleno che purifica e fa risplendendere di nuova luce

mercoledì 10 marzo 2010

wwworkers lavorare con la rete



Domenica siamo andati a trovare dei nostri carissimi amici,Mani e Silvia che abitano in un luogo stupendo nelle colline del Chianti vicinissimo a Tavarnelle val di Pesa, in località Bonazza.
Anche se la giornata era molto fredda e ventosa, abbiamo fatto una passeggiata in mezzo agli olivi; lungo i bordi della strada grandi cespugli di rosmarino in fiore allietavano il nostro olfatto con il loro profumo generoso e forte.
Lungo il percorso abbiamo incontrato altre persone che si godevano questa fredda giornata di sole e a parte loro solo il silenzio, o meglio il fruscio del vento che scuoteva gli olivi faceva da contorno all'intero paesaggio, incorniciato a 360 gradi da colline e casolari restaurati in modo egregio.
Quando siamo rientrati in casa, tutti infreddoliti, Silvia ci ha corroborato con una tazza di te verde, che ci ha rinvigorito all'istante.

La loro casa, parte di una grande villa, ora ristrutturata e divisa in vari appartamenti, è immersa in un parco circondato da un boschetto e naturalmente da molte piante di olivi.

Silvia e Mani da qualche anno oramai producono artigianalmente dei cuscini riempiti con la pula di farro bio, rivestiti di cotone-canapa naturali.
Loro hanno fatto una scelta molto impegnativa, lavorare con il web; sono wwworkers termine nato all'incirca l'anno scorso ed indentifica una nuova "categoria di lavoratori che lasciano un posto fisso per lavorare in rete".

Mentre stavo scrivendo mi sono arrivate via email queste belle immagini di Bonazza con la neve!

domenica 7 marzo 2010

La visione di Leopardi della realtà in cui viveva...simile alla nostra direi!



Una decina di anni fà, durante le vacanze estive a Senigallia, sono andata insieme al mio compagno ed i nostri figli a Recanati, a visitare la casa di Leopardi.
E' stata per me una grande emozione sostare e guardare il paesaggio al colle dell'infinito, sul Monte Tabor, così come passeggiare nella piazza del "Sabato del Villaggio", dove si trova sia la casa natale del Poeta e la dimora anticamente abitata dalla famiglia di Teresa Fattorini che, morta giovanissima fu fonte d'ispirazione per la poesia "A Silvia".
Anche osservare la Torre del "Passero Solitario" nel chiostro accanto alla Chiesa di S. Agostino, che risale al XIII secolo è stato molto suggestivo per me, perchè Leopardi è stato il poeta che ho più amato a scuola e visitare questi luoghi me lo ha avvicinato ancor di più.
Mi ricordo, quando, entrando nella casa di Leopardi, abitata ancora oggi dalla famiglia, i miei figli fino ad allora molto vivaci e ciarlieri, sono rimasti in un deferente silenzio mentre la guida ci mostrava le stanze abitate dal poeta, stanze che trasudavano cultura ma anche austerità.

Parlo di Leopardi perchè entrando nel sito Leopardi.it ho iniziato a leggere per la prima volta "i pensieri" e mentre le righe scorrevano, mi ha sorpreso la visione che lui aveva del suo mondo, lontano dal nostro tempo....ma mica poi tanto.

Pensieri
Prima parte

" Io ho lungamente ricusato di creder vere le cose che dirò qui sotto, perché, oltre che la natura mia era troppo rimota da esse, e che l’animo tende sempre a giudicare gli altri da se medesimo, la mia inclinazione non è stata mai d’odiare gli uomini, ma di amarli. In ultimo l’esperienza quasi violentemente me le ha persuase: e sono certo che quei lettori che si troveranno aver praticato cogli uomini molto e in diversi modi, confesseranno che quello ch’io sono per dire è vero tutti gli altri lo terranno per esagerato, finché l’esperienza, se mai avranno occasione di veramente fare esperienza della società umana, non lo ponga loro dinanzi agli occhi.
Dico che il mondo è una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi. Quando due o più birbanti si trovano insieme la prima volta, facilmente e come per segni si conoscono tra loro per quello che sono; e subito si accordano; o se i loro interessi non patiscono questo, certamente provano inclinazione l’uno per l’altro, e si hanno gran rispetto. Se un birbante ha contrattazioni e negozi con altri birbanti, spessissimo accade che si porta con lealtà e che non gl’inganna, se con genti onorate, è impossibile che non manchi loro di fede, e dovunque gli torna comodo, non cerchi di rovinarle; ancorché sieno persone animose, e capaci di vendicarsi, perché ha speranza, come quasi sempre gli riesce, di vincere colle sue frodi la loro bravura. Io ho veduto più volte uomini paurosissimi, trovandosi fra un birbante più pauroso di loro, e una persona da bene piena di coraggio, abbracciare per paura le parti del birbante: anzi questa cosa accade sempre che le genti ordinarie si trovano in occasioni simili: perché le vie dell’uomo coraggioso e da bene sono conosciute e semplici, quelle del ribaldo sono occulte e infinitamente varie. Ora, come ognuno sa, le cose ignoto fanno più paura che le conosciute; e facilmente uno si guarda dalle vendette del generosi, dalle quali la stessa viltà e la paura ti salvano; ma nessuna paura e nessuna viltà è bastante a scamparti dalle persecuzioni segrete, dalle insidie, né dai colpi anche palesi che ti vengono dai nemici vili. Generalmente nella vita quotidiana il vero coraggio è temuto pochissimo; anche perché, essendo scompagnato da ogni impostura, è privo di quell’apparato che rende le cose spaventevoli; e spesso non gli e creduto; e i birbanti sono temuti anche come coraggiosi perché, per virtù d’impostura, molte volte sono tenuti tali.

Rari sono i birbanti poveri: perché, lasciando tutto l’altro, se un uomo da bene cade in povertà, nessuno lo soccorre, e molti se ne rallegrano, ma se un ribaldo diventa povero, tutta la città si solleva per aiutarlo. La ragione si può intendere di leggeri: ed è che naturalmente noi siamo tocchi dalle sventure di chi ci è compagno e consorte, perché pare che sieno altrettante minacce a noi stessi; e volentieri, potendo, vi apprestiamo rimedio, perché il trascurarle pare troppo chiaramente un acconsentire dentro noi medesimi che, nell’occasione, il simile sia fatto a noi."
Continua

venerdì 5 marzo 2010

I bambini ci guardano

Genitori, padri, madri, non si nasce, lo si diventa.

Ogni genitore è una persona che porta con sè un vissuto non puramente anagrafico ma il suo bagaglio di esperienza carico di simbolismi, energie, sinergie relazionali ed emozionali;
e questo bagaglio esistenziale lo trasmette ai figli, attraverso comportamenti, azioni quotidiane...

Essere genitore vuol dire riflettere sulle scelte educative adottate per i figli, scelte condivise e portate avanti in maniera univoca sia dalla madre che dal padre.

Perchè parlo di genitorialità?
Perchè è nella famiglia che il bambino ha il suo primo approccio relazionale, e gli adulti della famiglia, i genitori, sono i suoi primi punti di riferimento.


Riferimenti che non sempre sono positivi, idonei per una corretta crescita emotiva del bambino , come dimostra questo bel video







Ripenso a quante volte ho avuto nei confronti dei miei figli atteggiamenti negativi e inopportuni, di cui mi sono pentita subito dopo, ma questo non giustifica lo stesso l' averli attuati in quel momento.

Mi ricordo quando io e Valerio, il mio compagno portammo a casa nostra, dall'ospedale i nostri due figli gemelli; ci mettemmo a mangiare e continuamente volgevamo lo sguardo alle carrozzine a fianco.
Che emozione. Che stordimento di sensazioni.
Poi, ad un certo punto ci guardammo e incominciammo a ridere, come per dire; ed ora che si fà?

martedì 2 marzo 2010

Spot pubblicitario contro l'aids

Questo spot, censurato in Italia è stato creato per la campagna di prevenzione contro l’AIDS.
"Un pene cerca una compagna ma tutte quelle che introntra scappano.
Quando, oramai sconsolato e triste si allontana, una ragazza gli disegna un preservativo.
A quel punto tutte le altre che prima erano scappate ritornano.
Il messaggio è chiaro e semplice: sesso sicuro!




Alcune informazioni sull'Aids
">Sono passati 28 anni da quell’1 dicembre 1981, quando venne identificata dal Centro per il monitoraggio e la prevenzione delle malattie negli Usa un’epidemia di pneumocistosi polmonare che aveva colpito cinque omosessuali di Los Angeles, i primi a essere riconosciuti come affetti dalla sindrome che dapprima venne chiamata Gay-Related Immuno Deficiency (Grid, “immunodeficienza dei gay”), ma che, già dall’82, diverrà nota in tutto il mondo come Aids (Acquired Immuno Deficiency Sindrome, “sindrome da immunodeficienza acquisita). Quasi trent’anni in cui la “peste del Millennio” ha contagiato 60 milioni di persone, portandone alle morte 25 milioni per cause correlate, e lasciando un marchio indelebile nella mentalità e nelle vite di più di una generazione. Al giorno d’oggi l’Aids colpisce in particolare i Paesi del Terzo e del Quarto Mondo, che non possono permettersi le cure antiretrovitali (Haart) in commercio dal 1996, capaci di far diminuire costantemente il numero dei morti.

Dei 33 milioni di individui colpiti dal virus HIV nel mondo, 17 milioni sono donne tra i 15 e i 49 anni. Le ragazze in particolare rappresentano ormai oltre il 60% delle persone di età compresa tra i 15 e 24 anni.
Non è un caso. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le donne sono "naturalmente" più vulnerabili: la trasmissione del virus da lui a lei nel corso di un rapporto sessuale non protetto è due volte più probabile rispetto a quella in senso inverso. Il rischio è ancora maggiore per le giovani. E uno dei fattori di contagio per molte donne che sviluppano l'HIV è costituito dai comportamenti a rischio praticati dai partner, di solito a loro insaputa.

"L'epidemia di Aids ha avuto un impatto molto forte sulle donne - sottolinea Antonella D'Arminio Monforte, direttore del Dipartimento malattie infettive all'ospedale San Paolo di Milano - è doveroso da parte della comunità medica approfondire l'universo femminile come popolazione specifica di pazienti affetti da HIV".
La differenza di genere è evidente anche nella risposta alla malattia: le donne hanno mostrato differenze nella carica virale, nella farmacocinetica dei medicinali e negli effetti collaterali dei farmaci. "Se la risposta delle donne al trattamento è paragonabile a quella degli uomini - precisa D'Arminio Monforte - non si può dire altrettanto per gli effetti collaterali, molto più pesanti. C'è ancora molto da fare per trovare il trattamento più adeguato per le donne".

In occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, il 1° dicembre, sono stati diffusi molti dati, alcuni positivi, altri preoccupanti, e questi ultimi riguardano soprattutto donne e bambini.
Nel mondo circa il 45% delle donne in gravidanza sieropositive riceve i farmaci antiretrovirali, quasi il doppio del 2006, e il numero dei bambini sotto i 15 anni che vengono curati è aumentato da 75.000 nel 2005 agli attuali 275.700. Ma ancora, evidentemente, non basta: oltre il 60% dei bimbi sieropositivi sono senza terapia. Lo rivela il documento Bambini e Aids: Quarto rapporto di aggiornamento 2009 realizzato congiuntamente da Unicef, Unaids, Unfpa e Oms, che fornisce una serie di indicazioni per migliorare le azioni-guida e le politiche di lotta alla malattia.
Il rapporto Euro Hiv Index 2009 assegna all'Italia il ventisettesimo posto, su 29 Paesi, in materia di prevenzione.

Il Papa Benedetto XVI durante il suo viaggio in Africa nel 2009 ha affermato che "i preservativi non sono la soluzione per combattere l’Aids".
Anzi, ha chiarito, anche, che il modo per combattere il male oscuro del nostro millennio non è l’uso del contraccettivo, quanto piuttosto un comportamento umano corretto, improntato alla moralità e alla condivisione: “Soffrire con i sofferenti”, dice il papa, per alleviare le loro pene.
Aurelio Mancuso presidente dell’associazione Arcigay, ha così commentato: “Siamo oltre il paradosso, siamo alla complicità consapevole di contribuire al diffondersi di una patologia che proprio in Africa, in assenza di risorse adeguate, di politiche di prevenzione, e di distribuzione dei farmaci che impediscano lo sviluppo aggressivo della malattia, assume i tratti di vera e propria pandemia”.

Ed io sono completamente d'accordo con lui

Link di uno spot televisivo contro l'aids

lunedì 1 marzo 2010

Benigni-Come parlano i politici

Povero Berlusconi!





Io penso che Milone invece di andare a pranzo sia andato a farsi due tiri di...immaginatevi voi!
Ma come, il grande, innovativo, onesto, democratico Partito delle Libertà offre così tante opportunità di indurre allo sberleffo, derisione l'altra parte dell'Italia che non si fa incantare dai soliti discorsi del grande capo Berlusconi.
Anche in Lombardia le cose non vanno tanto bene.
Mah, sicuramente c'è un complotto Marxista-Leninista, Troxista, Maoista, mettiamoci pure Cubano, dei giudici, magistrati, uscieri, baristi, addetti alle pulizie del tribunale.
Povero Berlusconi. Tutti contro ce l'ha!