Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

domenica 30 maggio 2010

Diario- La donna sconosciuta


Finalmente sono arrivata.
Il percorso che ho fatto a piedi è stato breve: dalla Fortezza da Basso alla stazione di Santa Maria Novella saranno all'incirca 6/700 metri, una normale passeggiatina, ma appena uscita dalla Fortezza si è rotto il sandalo destro mentre scendevo dal marciapiede e fortuna che una ragazza mi ha sorretto mentre stava sorpassandomi a piedi, perchè sennò sarei caduta rovinosamente sull'asfalto.
Mentre trascinavo la gamba per non fare uscire il sandalo dal piede pensavo: "Se mi si stacca del tutto devo camminare col piede scalzo!" E non è nè bello nè salutare camminare scalzi per le vie di una città.
Guarda caso, in quel tragitto non c'è un negozio, sennò mi sarei fermata a comprarmi un paio di sandali o ciabatte infradito.
Comunque arrivo finalmente alla stazione con la caviglia che inizia ad essere dolorante; il sandalo sta per rompersi anche nell'unica attaccatura che lo sorregge alla suola e l'allacciatura che normalmente è usata per chiudersi alla caviglia, ora penzola come un serpentello dal mio piede, come una codina che sballonzola a destra e sinistra, a seconda del movimento del corpo.
Guarda caso il treno che devo affrettarmi a prendere è sul binario 4, nella zona più lontana della stazione e così arranco velocemente, si fa per dire, alla sua volta.
Finalmente mi siedo in un compartimento ancora mezzo vuoto.
Posso allungare le gambe e posare la borsa di Terrafutura sul sedile accanto al mio, tanto non c'è nessuno.
Prendo dalla borsa il libro che ho iniziato a leggere ieri, "Lo scrittore fantasma" di Philip Roth, lo apro e mi accingo con piacere a sprofondare nella sua lettura, quando una donna si siede davanti a me.

"Mentre i miei scrupoli morali e la mia giovanile codardia battagliavano con la mia ingenuità, Lonoff, gemendo un pochino per lo sforzo, mise i vetri in una pattumiera e recuperò il piattino da sotto la tavola. Si era spezzato letteralmente in due, e dopo averne ispezionato i bordi lui osservò:- Hope saprà incollarlo."

Con la testa abbassata inizio a leggerlo dal punto lasciato il giorno prima, quando la signora davanti a me inizia a parlare al cellulare.
"Pronto, sono... c'è... posso dire a lei (risposta) Vabbene, senta ho perso il mio anello, sa quello con le perline a forma di glicine, lo vorrei uguale, anzi, mi potete mettere le perline leggermente più grandi? (risposta)
Ok, va benissimo, ci sentiamo tra due o tre giorni, ah, mi saluti ......arrivederci."

Alzo la testa incuriosita per osservarla, ma cogliendo il suo sguardo, la riabbasso subito verso il libro che ho tra le mani.

Non riesco a leggere però; la visione fugace della donna di un'attimo prima ha rinnovato stranamente la mia curiosità. Fatto che mi succede molto raramente, infatti poche volte mi soffermo a guardare i particolari di una persona che non conosco, addirittura anche di quelle che conosco abbastanza, e non lo giudico positivo questo.

Mi levo gli occhiali "da lettura" e mi rimetto quelli scuri, per il sole, che ho spesso appoggiati sulla testa; guardo fuori dal finestrino, non per osservare il paesaggio che scorre via velocemente ma per rivedere più attentamente l'immagine della donna che si riflette sul vetro.
Forse è più giovane di me di pochi anni, ha capelli scuri, un po' mossi, racchiusi in una coda.
Nervosamente afferra alcune ciocche che fuoriescono da questa e li rigira tra le dita, poi prende una rivista femminile, penso comprata poco prima alla stazione; infatti mi arriva alle narici l'odore della carta stampata da poco tempo, e poi non è nè arrotolata ne sgualcita, come succede quando non si e mai aperta un giornale o una rivista.
Inizia a sfogliarla, girando frettolosamente una pagina dietro l'altra fino a che un'articolo attira la sua attenzione e si mette a leggerlo.
Ha una collana di perle al collo, lunga quanto basta per poterla snoccialare tra le dita, come fosse un rosario; anche al polso ha attorcigliato un bracciale di 5 fili di perle, mentre nell'altro polso porta un orologio ed un'altro bracciale di una fila di perle più piccole.
Le sue mani soni un "pot pourri" di anelli vari; due con fiorellini al centro, contornati da piccolissime perle bianche, altri due, abbastanza vistosi hanno in comune sempre...le perle.
Le sue unghie laccate con uno smalto brillante rosaceo completano il tutto, anzi, a dire il vero la giacchina leggera, rosa, con dei fiori finemente stampati, o meglio in rilievo, stile Cocò Chanel, completano il quadretto.
Ora la donna chiude la rivista, apre la sua borsetta, che naturalmente non è a tracolla ma da tenere escusivamente con le mani, tira fuori una piccola pochette, anche questa in tinta con la borsa, la apre, prende un contenitore cilindrico dorato, il rossetto, e con gesto deciso se lo appoggia alle labbra, tingendole senza un minimo sbaffo.

Ora la mia mente vaga, corre nell'immaginaria quotidianità di questa donna sconosciuta.
Una donna manager la prima cosa che mi viene in mente; no, troppo vistosamente elegante per una manager anno 2010.
Una moglie di un console o ambasciatore; ma non ho visto fedi al dito e scarto anche questa idea.
Una escort di lusso? Può essere. Ma anche in questo caso, la sua eleganza è eccessiva, oltremodo antiquata direi,
Intanto il treno rallenta, stiamo arrivando alla stazione dove devo scendere.
Mi alzo, stando bene attenta a non incespicare sull'allacciatura del sandalo rotto; sarebbe una ben misera figura la mia, davanti a questa donna così perfetta; esco dalla porta dello scompartimento ed aspetto che il treno si fermi, ma proprio all'ultimo momento,quando ormai il treno è immobile, mi accorgo che sulle maniglie che aprono le porte del treno c'è un filo d'acciaio ed una targhetta con su scritto "Porta bloccata."
Tirandomi il piede dietro mi dirigo ad un'altra uscita e finalmente, ansimando, scendo dal treno.


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giovedì 27 maggio 2010

Berlusconi ed il suo maestro-ispiratore

"Ora vi dirò una frase di colui che era ritenuto un dittatore, un grande e potente dittatore, cioè Benito Mussolini.
Nei suoi diari ho letto recentemente una frase:
"Dicono che ho potere, ma non è vero, forse ce l'hanno i gerarchi, ma non lo so.
Io so che posso soltanto ordinare al mio cavallo di andare a destra e di andare a sinistra e di questo io posso essere contento.
Quindi, il potere, se esiste, non esiste addosso a colore che reggono le sorti dei governi dei vari paesi
"

Questo è quello che ha detto Berlusconi, durante la sessione del Consiglio dell'OCSE, in qualità di Presidente di turno.

Ora non ha più nessuna remora a mostrare i suoi veri pensieri.
Se guardate il tg5, lo vedete sorridere con faccia beata mentre magnifica il suo vero maestro, a cui vorrebbe assomigliare; Benito Mussolini, colui "che era ritenuto dittatore", ma che era, secondo Berlusconi, un grande uomo.

Purtroppo, secondo me, lo Stato Italiano, nato dalle ceneri di una devastante guerra, voluta anche da Mussolini, sta velocemente andando sempre più a destra.
Quella destra ripudiata più di 50 anni fa, con la nascita della Costituzione.

mercoledì 26 maggio 2010

Charlie Byrd

Charlie Byrd morto nel 1999 era un chitarrista statunitense, noto per essere stato l'unico della sua epoca ad usare come strumento principale la chitarra classica invece della chitarra elettrica e per aver introdotto, insieme al sassofonista Stan Getz, i ritmi della bossa nova e della musica brasiliana nel jazz americano.

Questi pezzi sono unici, intramontabili!






martedì 25 maggio 2010

Francesco De Gregori "La storia siamo noi"



Ascoltando questa bella canzone di De Gregori mi è venuta in mente una domanda.

Quale storia studieranno i nostri nipoti o bisnipoti tra 40 anni...se ci saranno sempre libri di storia...
La storia dell'Italia Berlusconiana, leghista e fascista.
Come verranno documentati personaggi come La Russa, Frattini, Bossi, Fini, Letta e tutti gli altri esponenti al servizio di Berlusconi!

Magari arrivassi a vivere fino a 90 anni, sarei molto curiosa di saperlo.

Alcune citazioni sulla storia

Eileen Power
9 Gennaio 1889-8 Agosto1940 storica britannica scrisse
"È un errore grandissimo pensare che la storia debba consistere necessariamente in qualcosa di scritto: può consistere benissimo in qualcosa di costruito, e chiese, case, ponti, anfiteatri possono raccontare le loro vicende con la chiarezza di un libro stampato, se si hanno occhi per vedere."

Continua
Il nostro tempo si differenzia dai secoli precedenti per la sua viva attenzione a quel personaggio tanto negletto che è l'uomo della strada; o (come era più spesso nei tempi passati) l'uomo dei campi. Oggi lo storico si interessa alla vita sociale del passato, e non solo alle guerre e agli intrighi dei principi. [...] Noi lodiamo ancora gli uomini famosi, perché sarebbe uno storico ben meschino chi potesse dimenticare una sola delle grandi figure che hanno dato luce di gloria o sapore di romanzo alla pagina della storia; li lodiamo, però, tenendo sempre presente che non solo i grandi personaggi, ma anche il popolo nel suo complesso, le masse anonime e indistinte del popolo che ora dormono in tombe sconosciute hanno avuto infine il loro riconoscimento.

La storia umana diventa sempre più una gara fra cultura e catastrofe.
Herbert George Wells


"La storia somiglia alla paleontologia. A causa di certi pregiudizi, anche i migliori scienziati non si accorgono di fatti che hanno davanti al naso. Dopo, si stupiscono di vedere dappertutto tracce di ciò che non avevano saputo notare." Karl Marx (1818-1883), filosofo ed economista tedesco.

domenica 23 maggio 2010

"Il Vangelo secondo Gesù Cristo" di Josè Saramago

Ho finito ora di leggere questo meraviglioso libro, del grande scrittore Portoghese Josè Saramago.

Il primo libro che ho letto di Saramago è stato "Cecità", per me un capolavoro; subito dopo "Saggio sulla lucidità", un'altra opera bellissima al pari della prima e successivamente ho inziato a leggere"Memoriale del convento" che ho lasciato a metà lettura.
Mi dispiace quando non finisco la lettura di un libro ma "Memoriale del convento" faticavo a leggerlo e per me la lettura è un piacere, un momento unico, magico, di relax, di conoscenza, di fantasia, di approfondimento e quando ciò non succede, come con questo libro, anche se con dispiacere lo lascio in un'angolo della mia biblioteca, dove aspettano pazientemente una nuova rilettura i libri non Finiti di leggere.

"Il Vangelo secondo Gesù Cristo" è proprio come scritto sulla copertina del libro
"Un'appassionata, folgorante rivisitazione del Vangelo"

da Wikipedia Si tratta di un romanzo storico, che narra la vita di Gesù Cristo e dei suoi contemporanei, attingendo a piene mani sia dall'Antico sia dal Nuovo Testamento, intervenendo però con spirito talvolta razionalista e critico, talvolta volutamente dissacratorio, per modificare gli eventi tramandati dai vangeli canonici, e contestualizzando l'intero racconto con la ricostruzione della quotidianità della Palestina del I secolo d.C..

Di seguito riporto alcune frasi che mi hanno particolarmente colpito:

Pag 297- "Un albero geme se lo tagliano, un cane guaisce se lo picchiano, un uomo cresce se lo offendono, E' tua madre, siamo i tuoi fratelli, Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli, i miei fratelli e mia madre sono coloro che hanno creduto alla mia parola nel momento in cui l'ho pronunciata, i miei fratelli e mia madre sono colore che quando andiamo al largo confidano in me per nutrirsi più abbondantemente che in precedenza di ciò che pescano, mia madre e i miei fratelli sono coloro che non hanno bisogno d'aspettare l'ora della mia morte per impietosirsi della mia vita."

Pag 331 (l'ironia di Saramago) Camminava Gesù lungo una strada di campagna quando avvertì una certa fame e, scorgendo in lontananza un fico ben fronzuto, andò a vedere se per caso non trovasse qualcosina, ma, arrivato sotto la pianta, non vide altro che foglie, giacchè non era tempo di fichi. Disse allora, Non nasca mai più frutto da te,e all'istante l'albero si seccò.
Disse Maria di Magdala, che era con lui, Darai a chi ne avrà bisogno, non chiederai a chi non avrà nulla. Pentito, Gesù ordinò al fico di risuscitare, ma quello era definitivamente morto.

Pag 338, 339 frammenti- Dio trasse un profondo respiro, guardò la nebbia intorno e mormorò....."L'insoddisfazione, figlio mio, è sta ta posta nel cuore degli uomini dal Dio che li ha creati, e cioè da me, è chiaro, ma questa sua insoddisfazione, come tutto il resto che ho fatto a mia immagine e somiglianza, son andato a prenderla là dove si trovava, nel mio cuore, e il tempo da allora trascorso non l'ha fatta svanire, al contrario, posso dirti che il tempo l'ha resa addirittura più intensa, più pressante, più inappagabile....."
"E' da quattromila anni che soni il Dio degli Ebrei, gente per sua natura litigiosa e complicata, ma con cui, stilato un bilancio dei nostri rapporti, non mi sono trovato male, visto che mi prendono sul serio e continueranno a farlo fino a dove la mia visione del futuro può arrivare...."

"Non ho creato nessun mondo, non posso giudicare, disse Gesù, Infatti, non puoi giudicare, ma aiutare sì, Aiutare a che cosa, Ad allargare la mia influenza, a essere il Dio di molta più gente, Non capisco, Se interpreterai bene la tua parte, cioè il ruolo che ti ho riservato nel mio piano, sono sicurissimo che in poco più di una mezza dozzina di secoli, da Dio degli ebrei diventerò Dio di coloro che chiameremo cattolici, alla greca, E qual'è il ruolo che mi hai destinato nel tuo piano, Quello di martire, figlio mio, quello di vittima, quanto c'è di meglio per diffondere una dottrina e infervorare una fede."


Pag 409- "Gesù muore, muore, e quando la vita comincia ad abbandonarlo, all'improvviso, il cielo sopra il suo capo si spalanca e appare Dio, vestito come sulla barca, e la sua voce risuona per tutta la terra, Tu sei il mio diletto figlio, in te ho riposto la mia gratificazione, Allora
Gesù capì di essere portato all'inganno come si conduce l'agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a quella morte, fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e di sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo, dove Dio sorrideva,
UOMINI, PERDONATELO, PERCHÈ NON SA QUELLO CHE HA FATTO."

Consiglio la lettura di questo libro a credenti o non credenti; la cultura è anche espessione di opinioni diverse, che in un contesto libero e democratico può sviluppare un confronto, un dibattito aperto a tutti.
E dove c'è diversità c'è democrazia.


Il Blog Di Josè Saramago

sabato 22 maggio 2010

Minzolini- "UN VERO GIORNALISTA!"

Quando un'azienda va male ci possono essere vari motivi; uno tra questi può essere una conduzione negativa da parte dei suoi dirigenti.
Allora, perchè non buttano fuori con un calcetto nel sedere Minzolini, che sta facendo perdere alla Rai migliaia di spettatori.
Lo so bene che lui è uno dei tanti servitori di Berlusconi, ma non è proprio quest'ultimo ed i suoi ministri a dire che vanno premiati i più bravi ed eliminati chi non produce abbastanza guadagni all'azienda per cui lavora?

E' molto chiara la strategia che lui ed il suo padrone portano avanti;
eliminare uno ad uno chi si oppone alla loro Dittatura d'Informazione.

In Toscana, persone come lui le chiamiamo "LECCHINI" per non dire peggio.

"Indossa un maglione blu e ha il piglio deciso del direttore dei lavori, del comandante dei pompieri, del capo militare, ma anche la comprensione del prete. Silvio Berlusconi nelle emergenze si esalta. La sua attitudine è la politica del «fare»." (citato in Il piano giapponese del premier operaio, la Stampa, 9 aprile 2009)


Come cambia il pensiero umano!
Nel 1994 quando ancora era un GIORNALISTA diceva:

"un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. [...] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico. (citato in Il Politico non ha un privato parola di Augusto, la Repubblica, 20 ottobre 1994)




venerdì 21 maggio 2010

Diario-"le donne ci stanno!"

Solo oggi ho scoperto che "le Polacche ci stanno!!!"
Questo lo ha ribadito un'amico del mio compagno, quando questo pomeriggio è venuto a trovarlo; conversando di un nostro comune conoscente separato, lui ha iniziato a dire, "la sua ex è Polacca, sai le Polacche la danno a tutti".

Ora, come donna me ne frega altamente se, usando il gergo maschile "le Polacche la danno"; perchè le italiane, le giapponesi, le canadesi non "la danno!"

Cosa vuol dire in definitiva "darla", fare sesso, pomiciare....ed allora...cosa c'è di male se ad una donna piace fare sesso!

Questi stereotipi maschili mi hanno fatto sempre incavolare, fin da ragazzina.
E la cosa che mi dispiaceva di più era che a dirlo erano ragazzi di sinistra, persone che parlavano di libertà, uguaglianza ma che in fondo erano e sono dei poveri coglioni.
Quante volte mi sono incazzata quando parlando di una ragazza, alcuni usavano la frase "è facile"; e molto spesso a dirlo erano i soliti sfigati, cioè erano quelli "che non gliela dava nessuna!"
La questione si ribaltava invece se a fare sesso erano gli uomini.
Allora il termine non era più dispregiativo, anzi chi si lodava per questo era considerato un ganzo, uno che ci sapeva fare, un dritto.

Io spero che la generazione dei miei figli diciottenni sia un po più intelligente e sensibile. Lo spero tanto, anche se comprendo che il modello di donna più gettonato dai media è "la donna bella, con "le puppone prefabbricate" ed il cervello piccino."
Ma la realtà è tutt'altra cosa, è fatta di donne forti, che devono lottare più degli uomini in tutti i campi, nel lavoro, in famiglia e questo le rende, ci rende, ancor più tenaci e grintose.



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mercoledì 19 maggio 2010

IO NON CI STO

Gli stereotipi de “La pupa e il secchione” non mi piacciono e lo voglio dire agli autori.

Dal Blog Donne pensanti

Una mobilitazione in Rete per dire NO al programma tv e al degrado televisivo imperante: mail bombing alla redazione fino al 25 maggio 2010

Io non ci sto

alla dittatura televisiva dell’avvenenza,

che mi fa esistere solo se bella o appetibile,

barattando il mio pensiero in nome di una magra

visibilità.

Io non ci sto

ad essere solo corpo.

Da guardare,

da toccare,

da giudicare,

da mercificare.

Io non ci sto

poiché conosco

cosa genera l’offerta della mia carne

sugli sguardi inconsapevoli.

Io non ci sto

e pretendo rispetto

e che si dia spazio a tutte le mie

diversità.

La mia rivoluzione comincia con il rifiuto

dell’immaginario imposto

per mutare nel respiro di una nuova dignità.

(G.V.)


Parte dal blog Un altro genere di comunicazione, sbarca su Facebook e trova il sostegno di blogger e associazioni impegnate a contrastare gli stereotipi di genere.

Ecco la mail bombing: chiunque si sente sconcertato, colpito o offeso dal modo in cui la dignità femminile e maschile vengono svilite dai modelli proposti dal programma “La pupa e il Secchione” può inviare la stessa mail alla redazione di Italia 1.

L’iniziativa è stata prorogata fino al 25 maggio 2010 per dare a tutti la possibilità di partecipare e perché è importante far sentire la nostra voce.

Oggi, grazie alla forza della Rete e del passaparola, possiamo essere ascoltati.

Lo dimostra l’intervento della capo progetto del programma sul blog “Un altro genere di comunicazione”, seppure a nostro avviso non soddisfacente, lo dimostra l’invito – declinato – a partecipare a “Domenica 5”.

I modelli proposti dal programma “La pupa e il secchione” sembrano:

* incitare uomini e donne a umiliarsi reciprocamente: l’aspetto fisico e l’intelligenza sembrano essere due opposti che non possono incontrarsi e in guerra per prevalere;
* proporre modelli di relazione basati sulla prevaricazione e superficialità
* autodefinirsi reality, ovvero basati sulla realtà: la realtà è ben diversa e quella della televisione si sostituisce, così, nell’immaginario dello spettatore, a quella – diversissima – delle persone.

Io non ci sto.

Proponiamo PACIFICAMENTE e con gli strumenti del dialogo e dell’approfondimento modelli alternativi di maschile e femminile.

Se anche tu, come noi, non ci stai invia la tua mail a Italia 1 (qui trovi il testo da copiare e firmare e l’indirizzo a cui inviarla) e con un commento sottoscrivi questo comunicato.

Siamo SPETTATORI anche quando la televisione resta SPENTA. Non restiamo in silenzio, cambiamo i palinsesti.

Perché se la televisione è lo specchio dell’Italia, vorremmo poter usare di nuovo il telecomando.

Se sei un’associazione o un blog e vuoi essere tra sostenitori di questa iniziativa, comparendo fra i firmatari, scrivi a info.iononcisto@gmail.com.

Se sei un cittadino, firmati con un commento al post.

Preleva il codice per incollare il banner (rosso) sul tuo sito e diffondere l’iniziativa:
io non ci sto: per una tv libera dagli stereotipi


Preleva il codice per incollare il banner (artistico) sul tuo sito e diffondere l’iniziativa:
io non ci sto: per una tv libera dagli stereotipi



Contatti:

info.iononcisto@gmail.com
Promotrici:

* Maria Grazia Verderame – Un altro genere di comunicazione
* Francesca Sanzo – Donne Pensanti
* Giorgia Vezzoli – Vita da streghe
* Lorenza Garbolino – Una nuova Era

Associazioni e blog firmatari:

* Lorella Zanardo – Il corpo delle donne
* Giovanna Cosenza – Dis.amb.ig.uando
* Loredana Lipperini – Lipperatura
* Maria Giusi Ricotti – http://www.ilcalderonemagico.it, http://www.nuovelune.it
* Femminile Plurale – www.femminileplurale.wordpress.com
* Anna Speranza – http://www.annasperanza.it
* Associazione Voce donna – http://www.sguardididonna.it/vocedonna/index.htm
* Laura Albano – www.unaltradonna.wordpress.com
* Francesca Palmas – La coniglia
* Stefania Prestopino – http://www.tamai.splinder.com/
* Arnaldo Dovigo – www.parliamoneassieme.it
* Lucia Capparrucci – Eco del silenzio
* Eleonora Festari – La biblioteca di Ele

lunedì 17 maggio 2010

Videopoesia di Giorgio Gaber- "Mi fa male il mondo"II parte



"Ma la rabbia che portiamo addosso
è la prova che non siamo annientati
da un destino così disumano
che non possiamo lasciare ai figli e ai nipoti.

"Mi fa bene soltanto l'idea
che si trovi una nuova utopia…
litigando col mondo."


Tutto il testo qui

E la chiesa si rinnova...Giorgio Gaber



Questa canzone del grande Giorgio Gaber è del 1972.
E la chiesa si rinnova per la nuova società...e la chiesa si rinnova per salvare l'umanità...

Sicuramente si è rinnovata la chiesa, basta leggere l'articolo di ByoBlu

"La Rai ha lanciato un'accorato appello; inviare un sms al Papa per testimoniargli solidarietà in relazione ai recenti attacchi subiti dopo le ingiuste e calunniose accuse di copertura e occultamento dei preti pedofili."

Ancor più di ieri, la chiesa ha come fedele servitore la Rai, Televisione di Stato, pagata da credenti, agnosti, atei e di altre fedi religiose.
Appoggio pienamente ciò chi dice, commentando il post di ByoBlu
"Qua ci vuole una Rivoluzione delle menti a partire dall'abc dei diritti di ogni essere umano!"



domenica 16 maggio 2010

"Obiettivo Zero" Mediaxon

Mediaxon è una società cooperativa formata da professionisti della comunicazione, basata su principi e pratiche di economie e solidarietà.

Ieri, Sabato 15 Maggio hanno promosso una manifestazione-evento "Obiettivo Zero" al Viper Teathre a Firenze.
Rifiuti Zero, Km Zero, Zero Digital Divide, Crescita Zero, Profitti Zero, sono stati gli argomenti discussi per tutta la giornata.
Io ho seguito per intero, nel pomeriggio l'interessante dibattito sui Rifiuti Zero; erano presenti il vicesindaco di Montespertoli e due rappresentanti del Comune di Serravezza e Follonica, tre Comuni che si stanno impegnando, con la raccolta "porta a porta" ad arrivare a quel fatidico "Rifiuti Zero".
Subito dopo è stata presentata una sfilata con abiti e accessori prodotti con stoffe di recupero a cura di "Tomaui" "Integra" e "Usato Bene".

"Tomaui" è un marchio autoprodotto di Marta Laurin, giovane stilista toscana, diventato anche linea d'abbigliamento, accanto alla quale vengono sviluppati anche progetti di sensibilizzazione sociale. Alcuni di questi consistono nel recupero di abiti smessi che vengono rielaborati ed abbelliti. Il progetto è semplice ma chiaro: quel che per qualcuno è uno scarto sarà per qualcun altro una risorsa.

"Integra" è un progetto sociale e lavorativo per un gruppo di donne in difficoltà, attento all'ambiente; infatti tutte le stoffe sono materiali di recupero destinati alle discariche.
Il loro laboratorio e punto vendita si trova a Quarrata (PT)
Tel/Fax 0573739626

Usatobene è anche questo un progetto di economia solidale e sostiene le attività di Manitese sul territorio fiorentino.


Come al solito durante il dibattito erano presenti poche persone, che sono aumentate con l'inizio delle sfilate, nonostante gli argomenti trattati fossero molto interessanti.
Il messaggio finale che è venuto fuori da questo dibattito è stato: Alfabetizzazione ambientale, cioè, iniziare un'educazione al riciclaggio, al recupero, al riutilizzo, al rispetto dell'ambiente dai bambini dell'asilo in poi.

giovedì 13 maggio 2010

Romania-Tagli agli stipendi e pensioni

Dalla Romania ci giungono, poche notizie di tagli alle pensioni e agli stipendi, per far fronte ad una crisi economica profonda.
Ieri, in Romania, migliaia di pensionati hanno manifestato contro il premier Traian Basescu,accusato di aver tradito gli impegni che aveva riportato durante la campagna elettorale; una vita migliore per tutti.
Si mobilitano anche gli insegnanti per lo sciopero generale indetto per il 31 Maggio.

Mi domando? Quando si accorgeranno gli italiani che hanno votato Berlusconi, che ciò che ha promesso (loro) è creare disuguaglianze sociali, arricchire che è già ricco, affossare la scuola pubblica, nascondere le malefatte dei propri ministri, addormentare la coscienza sociale?
Forse non se accorgeranno mai. Troppo ottusi.

venerdì 7 maggio 2010

Diario...di una distratta

Mi ritrovo sempre tra gli indumenti da stirare, vari calzini spaiati e non capisco il perchè.
Eppure ho rimesso a posto le cassette dove abitualmente li metto, sia quelli dei figli che del mio compagno.
Ora mi ritrovo con ben quindici calzini, uno diverso dall'altro.
Ce ne sono di tutti i gusti; lunghi, corti, cortississimi, bianchi, colorati, a righe verticali e sportivi.
Ma sempre e comunque uno per ogni tipo.
Come avrò fatto a perdere i gemelli dei calzini che aspettano invano, ormai da qualche mese, il ritorno del loro compagno?
Questo mi succede anche con gli orecchini.
E' per questo che da qualche anno compro solo orecchini da pochi euro perchè dopo qualche mese, inesorabilmente ne perdo uno; così ora mi ritrovo con svariati orecchini rintanati in una scatolina di cartone.
Li potrei riciclare, ovvero li potrei rimaneggiare per crearne di nuovi, ma non sono quel tipo di donna che ha "le mani di fata", creatività e pazienza.


E non lo sono mai stata. Mi hanno costretto, questo sì, quando da bambina frequentavo il doposcuola dalle suore, a fare i ricami su fazzoletti o piccoli centrini di stoffa.
Fiorellini rosati, foglie rotonde a punto...che non ricordo più, sicuramente "il punto" di ricamo più facile.
Passata, fortunatamente presto, questa velocissima parentesi di lavori "donneschi", ho messo da parte, per sempre, aghi, fili, uncinetti vari e ferri da maglie senza sentirmi, nello stesso tempo meno femminile.

giovedì 6 maggio 2010

PerugiaAssisi-la Marcia per la pace

Il 16 Maggio parte Da Perugia la Marcia per la pace Perugia Assisi


"C’è troppa violenza in giro! Nel mondo, in TV, contro gli immigrati, gli “altri”, i diversi, contro le donne e contro i bambini, nelle nostre città, nei rapporti tra le persone, nel mondo del lavoro, nella politica, nell’informazione, nel rapporto che abbiamo con la natura, gli animali, l’ambiente che ci circonda: la violenza sembra non conoscere limiti e confini. C’è troppa violenza e c’è troppa indifferenza. Che è la forma più alta di violenza. In nome della nostra “pace”, troppo spesso siamo pronti a condonare la violenza sugli altri. E davanti al loro dolore chiudiamo cuore, occhi e orecchi. Il prezzo di tanto cinismo è altissimo. E lo paghiamo tutti, indistintamente. Una società chiusa e insensibile non ha futuro".

Fonte Perlapace

Dal 10 al 16 MAGGIO la Tavola della pace, LiberaInformazione, Articolo 21, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Federazione Nazionale della Stampa organizzano “T’illumino di +", per dare voce agli invisibili. Una settimana contro la censura, per la libertà e il diritto all’informazione, per un’informazione e una comunicazione di pace.

Il 14 e 15 maggio 2010, alla vigilia della Marcia per la pace Perugia-Assisi si svolgerà a Perugia il Forum della Pace.

VII edizione Terrafutura


Dal 28 al 30 Maggio, alla Fortezza da Basso a Firenze, si terrà la VII
Mostra-Convegno Internazionale TERRAFUTURA.
Nata dall’obiettivo comune di garantire un futuro al nostro pianeta – e di farlo insieme –, la manifestazione mette al centro le tematiche e le “buone pratiche” della sostenibilità sociale, economica e ambientale, attuabili in tutti i campi: dalla vita quotidiana alle relazioni sociali, dal sistema economico all’amministrazione della cosa pubblica.

martedì 4 maggio 2010

Le cinque parti del corpo umano meno utilizzate

Questo è un curioso video di Focus On Top in coproduzione con Bonsai tv
che parla dei cinque organi/ parti del corpo umano che dopo un lungo percorso evolutivo ci servono a ben poco e sono l'appendice,gli erettori dei peli,i capezzoli maschili,i denti del giudizio ed il coccige.


lunedì 3 maggio 2010

Diario Semiserio

Mi sto accorgendo del cambiamento della percezione che ho del mio corpo.
Mi spiego meglio; fino al mese scorso le poche volte che mi guardavo allo specchio mi trovavo "abbastanza normale"; vabbè, con qualche chilo in più naturalmente, non ho mica il "prosciutto sugli occhi", come dicono qui in Toscana.
Accarezzavo il mio addome, gli volevo bene e gli dicevo: "Lo so, sei un po' troppo pronunciato, ma non ti preoccupare, ci sono io a proteggerti!"
Nello specchio del bagno, chissà perchè, guardavo il mio viso sempre frontalmente, mai di profilo e solo per pochi secondi, il tempo di mettermi il Kajial nero e via...
Le cose sono cambiate dall'ultima visita fatta al mio dottore, con le analisi del sangue tra le mani.
Mi ha guardato nelle palle degli occhi e mi ha detto: "DEVI DIMAGRIRE!"
Non era la prima volta che me lo diceva, oramai c'ero abituata e quindi lo ascoltavo un po' annoiata.
Lui, il dottore, inizia però a presentarmi una lista di futuri catastrofi fisici, molecolari,
quantistici, con un'energia nuova, tanto che la mia mente assopita ha iniziato a risvegliarsi.
Non erano i soliti consigli detti e ridetti dal buon dottore, lanciati per smuovermi dalle mie posizioni che erano: "E' vero sono grassa, ma che ci posso fare, non riesco a dimagrire, e poi sto bene, faccio le scale senza molti problemi ed altre menate simili".
Il dottore ora ha la faccia e la voce da dottore; non quella simpatica e paternalistica di tutte le altre visite, ma mentre mi parla il suo viso è serioso e la sua voce ancor di più.
Mi fa una tale paternale, dato anche la situazione delle mie analisi, che mi sblocca quella parte del mio cervello, rimasto inattivo da tanto tempo e che pisolava immerso da panini e pasticcini, che si sarebbe dovuto occupare della mia salute.
Per dirla in breve, ho iniziato una cura dimagrante!
Sono andata da un dietista-psicologo consigliatomi...ed ho cominciato a dimagrire.
E qui ritorno da dove avevo iniziato a scrivere. Infatti, da quando ho capito che mi devo volere "più bene" ho visto realmente come sono.
Ora accarezzo ancora la mia pancia ma solo per farle capire che se ritorna a come era 15 anni prima sta meglio anche lei!
Ora mi guardo nello specchio tutti i giorni. Masochista, uno potrebbe dire, e invece no.
Guardarmi allo specchio significa per me accellerare la mia comprensione, che ho agguantato a piene mai, della mia risolutezza nell'ottenere un corpo salutare e dinamico.
Avevo tentato anni fa, con l'aiuto di centri estetici, di dimagrire, e qualche risultato l'avevo ottenuto, ma, era più un dimagrire per gli altri, le persone, i familiari che mi stimolavano a farlo, mentre ora lo faccio SOLO per me stessa.
Ho capito profondamente, grazie al mio più psicologo che dietista, che devo cambiare il mio paradigma.
Mangiare per vivere e non vivere per mangiare
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domenica 2 maggio 2010

"Global Voices" Quando il giornalismo è partecipativo e globale

Global Voices è un network non-profit creato nel 2004 da un incontro internazionale di blogger, attivati da alcune riflessioni di Rebecca MacKinnon ed Ethan Zuckermann nel capire come attivare e condividere un giornalismo più partecipativo e diretto che coinvolgesse non solo la sfera dei Paesi Occidentali, ma offrisse la possibilità di dar voce e testimonianza sul web ad un mondo globale e spesso ignorato.
Nel 2008 nasce Global Voices in Italiano che pubblica quotidianamente articoli tradotti da tutto il mondo ma anche articoli originali su questioni Italiane, coordinato da Bernardo Parrella

Sul sito La Nazione Indiana da dove ho attinto queste informazioni troverete una più completa e migliore spiegazione

sabato 1 maggio 2010

Ricette Multiculturali- La Seada

"Cosa" e "come" si mangia sono legati alle tradizioni delle culture, frutto di scambio e di incontri tra popoli e civiltà.
Conoscere da vicino la cucina degli altri è uno dei modi migliori per entrare in sintonia con popoli e culture vicine e lontane.
Grazie alla collaborazione dei genitori dei bambini che frequentano il nido, è stato possibile realizzare questo ricettario.
Durante un laboratorio, le famiglie hanno presentato una o più ricette caratteristiche del proprio paese di origine.
Le ricette che troverete all'interno sono state scritte in lingua italiana e in lingua dialettale o nella loro lingua di origine. Alcuni genitori hanno arricchito la loro ricetta con annotazioni riguardanti o la ricetta stessa o il luogo di provenienza.
La preziosità di questo ricettario è da leggere tra le righe scritte a mano che ogni genitore ci ha voluto regalare.


Seade-Italiano

  • formaggio fresco (1 chilo)
  • semola
  • buccia grattuggiata di limone
  • sale
  • strutto (per la sfoglia)
  • miele o zucchero
  • olio d'oliva (per friggere)
Sciogliere il formaggio tagliato a pezzetti in una casseruola con un po' d'acqua, a fuoco moderato.
Quando è sciolto aggiungere la buccia del limone e rimestolare, aggiungere il sale e un pugno di semola. Preparare col formaggio dei dischi dello spessore di mezzo centimetro e lasciar riposare.
Impastare la semola con l'acqua, sale e strutto e tirare la sfoglia.
Ritagliare dei dischi e su ciascuno metterci un disco di formaggio, chiudere con un'altro disco di pasta e ritagliare con la rotellina taglia pasta.
Friggere in abbondante olio bollente, servire caldo cospargendo la seada di miele o zucchero

Seade-In Lingua Sarda


  • casu friscu (unu chilu)
  • simbula
  • corza de limone
  • sale
  • ozu porchinu (po su pizolu)
  • mele o tuccaru
  • ozu ermanu (po las friere)
Ponere in d'una casserola su casu segau a picculos cun d'un'appena de abba e faghere in modu chi s'iscaazet bene a fogu lenu.
Cando est iscazadu aggiunghere sa corza rattada de su limone, appena de sale, unu pinzu de simbula e morigare bene.
Cun su casu faghere discos russos mesu centimetru e lassare pasare.
Impastare sa simbula cun abba, sale, ozu porchinu e faghere su pizolu.
Segare discos e subra ponnere sos discos de casu.
Serrare cun atteros discos de su pizolu e segare cun sa rotonda.
Friere in ozu meda 'uddidu e, cando sun cottas, bettarelis susu mele o tuccaru.



La seada, ricetta tipica Sarda può essere considerato un dolce perchè è cosparsa di zucchero o miele, ma in passato era usata comunemente come secondo piatto.


Questo è un bel video sulla gastronomia Sarda



Sardegna DigitalLibrary

Bene narat su diciu (dice bene il detto Proverbi Sardi
Ed infine non potevo non metterci la costa Masua nella Sardegna sud occidentale.
E' bellissima, ci sono stata l'anno scorso.

1° Maggio ad Empoli