Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

martedì 31 agosto 2010

Erykah Badu

Erykah Badu il cui vero nome è Erica Abi Wright è una cantautrice statunitense;la sua musica incorpora elementi di R&B, soul, hip-hop e jazz, mentre i testi affrontano tematiche socialmente impegnate, spirituali e legate alle relazioni umane
Tratto da Wikipedia








Sito ufficiale

venerdì 27 agosto 2010

Diario-Il ricovero

Lunghi corridoi che si intersecano tra di loro con i pavimente talmente lucidi che, se fossero specchi rifletterebbero l'immagine capovolta delle persone che vi passano sopra.
Lungo questi corridoi si affacciano tante porte; sono le stanze degli ospiti degenti.
Degenti che tanti anni fa erano persone vitali, giovani, che si divertivano, lavoravano, crescevano i loro figli, persone che avevano vissuto i drammatici tempi della guerra, persone che avevano riso amato, odiato, che avevano sofferto, persone che avevavo vissuto.
Ed ora sono vecchi, ridotti in carrozzella, malati di Parkinson, d'Alzheimer o di entrambe queste tremende malattie cosidette "della vecchiaia".
E' la terza volta che in pochi giorni vengo a trovare in questo ricovero mio zio, fratello di mio padre, è malato anche lui e costretto a vivere i suoi ultimi anni in una carrozzella; un tempo era, come si dice, "un pezzo d'uomo". Alto più di un metro e novanta e robusto senza essere grasso si notava subito, data la sua mole, quando camminava per le strade di Senigallia.
La prima volta che sono andata a salutarlo l'ho trovato, dopo alcune indicazioni delle infermiere in un'enorme stanza quadrata, i cui lati erano "tappezzati", riempiti di donne e uomini tutti in carrozzella; oltre ad essere appoggiate al mure, queste formavano un'altra "cornice umana" più piccola.
Ho esitato ad entrare, ero come paralizzata, poi, mi sono fatta coraggio ed ho incominciato a scrutare da una parte all'altra della stanza per scorgere mio zio.
Mentre stavo ferma sulla soglia ho notato che solo alcuni di loro, 3 o 4 su una quarantina o forse più di degenti, parlavano tra se o con i volontari in camice bianco presenti nella stanza e che li accudivano.
Perlopiù dormicchiavano con la testa reclinata in avanti appoggiata al corpo, altri, come mio zio, fissavano davanti a se, con uno sguardo assente. Guardavano il nulla, aldilà del reale, questa è stata al momento la mia prima sensazione.
Sono rimasta ad osservarli ed intanto pensavo "a cosa loro stessero pensando" con i loro occhi vitrei, dentro un "armadio rotto svuotato per la maggior parte", il loro corpo, un tempo vigoroso e giovane, distrutto e soggiogato dalla malattia.

Dopo 4 giorni sono ritornata, passavo di lì in bicicletta, non potevo non fermarmi.
Volevo fare una breve visita, ma sono rimasta anche ad aiutarlo per il pranzo, poichè non può mangiare da solo. Vicino a lui c'era una signora che appena mi sono avvicinata mi ha sorriso; "Stefano, eh Stefano deve venire. Ha la macchina lui, eh, Stefano è birbaccion, eh deve venire."
E mentre mangiava continuava a sorridermi e parlarmi in questo modo, tanto che mio zio, ogni tanto toccava il mio braccio e scuoteva la testa come per dirmi, cosa che per altro ha fatto con voce fioca: "lasciala stare, en po' tocc!"

Ho parlato con mio zio, l'ho accudita come faccio con i bambini del nido dove lavoro; gli facevo i pezzettini piccoli e lo imboccavo, gli porgevo il bicchiere per bere, stavo malissimo dentro di me ma non l'ho dato a vedere. Sorridevo e gli parlavo ma nello stesso momento mi tornavano alla mente tanti ricordi d'infanzia passati insieme a lui, a mia zia e mio cugino, associati sempre a esperienze felici e spensierate.

Non entro sicuramente in merito al perchè un familiare, un figlio/a, nipote o chicchessia decida di mandare un parente al ricovero, chi sono io per giudicare! Però vedere questi anziani soli e malati provoca dei forti e dolorosi crampi allo stomaco.
Forse pensiamo al nostro futuro e questo....sarebbe davvero terribile se fosse così.

Prima di ripartire da Senigallia sono tornata a trovarlo per un'oretta; l'ho portato fuori in giardino dove ho potuto parlare con 2 degenti che erano li perchè "anziani, vecchi"; mi sono soffermata volentieri a scambiare qualche parola, comprendendo la loro voglia di socializzare anche con persone nuove.

Prima di scendere con l'ascensore ed andare in giardino, una vecchissima signora in carrozzella, quando mi ha visto ha iniziato a dirmi quasi urlando: "Mi aiuti, signora mi aiuti"! Io mi sono avvicinata e lei prendendomi il braccio con la sua mano tremolante mi ha ripetuto: "Mi aiuti signora, mi porti via di qui!"
Un'infermiera si è avvicinata e mi ha detto sorridendo con indulgenza che la vecchietta faceva così con tutte le persone che passavano di li'. Ma io mi sono sentita una merda lo stesso, incapace di poter far qualcosa! Più tardi, uscita dal cancello del ricovero mi sono messa a piangere a dirotto, mi sentivo in colpa per essere andata via ma nello stesso tempo ero contenta di essere uscita fuori, di allontanarmi da una realtà tragica, comune a tanti anziani, ma non per questo meno dolorosa ed ingiusta.






domenica 15 agosto 2010

Diario semiserio-Ricette nuove

14 luglio

Chi me lo ha fatto fare!
Sarà il brutto tempo e sopratutto il fatto che sono in ferie.
Il problema è che, a parte qualche incursione nel terrazzo per prendere qualche odore, sto muovendo piccoli passi tra 4 mattonelle da circa due ore.
Come ho già affermato in questo blog, (nella quotidianità tutti i conoscenti e amici lo sanno da molto tempo) non mi piace tantissimo cucinare. Ma alcune volte, come oggi purtroppo, mi prende la fissa di organizzare in cucina un piatto diverso; ma non una solaricetta, sarebbe troppo semplice!
Quando mi ci metto (a cucinare) preparo 3, 4, 5 pietanze da far assaggiare alla mia famiglia ed a volte a qualche malcapitato/a che cena o pranza insieme a noi.
Il risultato di questa "fatica" è per ora un lavello riempito di pentole, padelle di varie misure, piatti, posate, coperchi, mestoli, che a vederli sembra di essere in una fumosa cucina di una trattoria.

Ora mi fermo un po', ho gia preparato la pasta con zucchine e gamberetti (e già mangiata, non male direi), lessato le melanzane (fanno meno male che fritte) per farle alla parmigiana ed ho infilato nel forno una torta? crostata? Dolce? con le more raccolte in campagna. Ho anche messo a cuocere piano piano il sugo di carne e mi sto accingendo ad impanare il persico tagliato a pezzi, con il pangrattato e prezzemolo per cuocerlo subito dopo con le alghe ed i pomodorini in teglia.


Sento dire da molte donne che far da mangiare sia piacevole e gratificante. Forse sono una donna "anormale", puo essere.
Ma le donne come me che lavorano e stanno fuori casa per molte ore come fanno a divertirsi in cucina nel loro poco tempo libero?
Boh!
C'è ancora un'altra questione spinosa: per realizzare una ricetta laboriosa a volte ci vuole molto tempo e...solo 5/10 minuti per mangiarla. Non so se mi capite.

Mentre scrivo, un'odorino mi giunge da dietro; volgo lo sguardo verso il forno acceso, la torta con le more sta sempre lì, al calduccio, a vederla sembra bellina.
Sarà buona al palato come appare esteriormente?

Questa ricetta me l'ha data un'amica di mia madre, ma "un mi sembra" che stia venendo come quella che ho mangiato da lei.
Ho scritto nel mio notes la ricetta ma od ho dimenticato qualche ingrediente oppure ho sbagliato qualche fase della preparazione.
Acc... ora che ci penso mi sono appena ricordata che i 3 tuorli d'uovo li dovevo montare con la frusta, ecco perchè l'impasto era così appiccicoso che l'ho dovuto raccogliere anche con un dito per metterlo nella vaschetta d'alluminio.
Devo dire però, che leccandomi il dito, così come fanno i bambini, l'impasto era molto gradevole. Si starà a vedere, l'ardua sentenza alla fine, o meglio al primo assaggio del dolce dai miei figli, golosi come me.
Entra proprio ora Federico, uno dei gemelli e mi dice: "O mamma stai ancora a cucinare?"
Poverini, loro non sono abituati a vedermi ai fornelli per così tanto tempo e le rare volte che mi sorprendono in cucina per più di una mezz'ora, mi guardano strabiliati e pensierosi.

Ritorno tra poco!

Ora ho finito, basta, stop.
Le melanzane sono al forno, la torta è pronta ed il pesce come il ragù sta cuocendo piano piano.
Ora mi tocca il duro e ingrato compito di lavare nell'acquaio i molti arnesi da cucina ( la lavastoviglia è deceduta due anni fà ed ora è utilizzata come portatutto)
Passeranno alcuni mesi prima che mi accinga a ripercorre una giornata così laboriosa in cucina!

venerdì 13 agosto 2010

"Una nuova delirante ordinanza" del Sindaco Leghista

Se ti vuoi alzare la mattina e iniziare subito la giornata facendo delle sane risate, basta seguire le varie iniziative dei sindaci leghisti, molto prodighi in questi ultimi mesi di proporre varie ordinanze nei loro comuni.
Uno in particolare, il sindaco di Varallo Sesia e deputato della Lega Nord, Giancarlo Buonanno è un lavoratore inde-fesso nel suo comune e autore di varie ordinanze atte a stabilire ordine, sicurezza e tranquillità nel territorio da lui amministrato.
L'ultima ordinanza "barzelletta" è di multare chi, nelle vie del paese o comunque in tutto il territorio comunale, bestemmia o ingiuria, con una multa di 100 euro e la cifra raddoppia se questo viene fatto in presenza di minori.

E poi dicono che i Livornesi sono un popolo di bestemmiatori; i cittadini di Varallo Sesia li devono superare alla grande se il loro sindaco ha dovuto addirittura fare un'ordinanza per "debellare" questa "ignobile" forma di comunicazione.
Oltretutto Varallo Sesia è dominato dal Sacro Monte di Varallo Sesia uno dei patrimoni modiali dell'Umanità dal 2003 e nel suo territorio sorgono molte cappelle affrescate e varie chiese. Chissà come mai che, dove ci sono più chiese più bestemmiatori trovi. Mah, è un altro mistero irrisolto!
A parte questa mia ultima divagazione, mi viene da pensare che forse il Sindaco Buonanni dovrebbe farsi carico nel suo partito, di "purificare e multare" molti suoi esponenti e militanti.
Incasserebbe tantissimi soldi!

martedì 10 agosto 2010

La Sharia

Un gruppo di talebani afghani ha ucciso, nella provincia occidentale di Badghis di Bibi Sanubar, una vedova di 35 anni ”colpevole” di essere rimasta incinta.
Questa notizia mi riporta alla mente il libro finito di leggere qualche giorno fa, "Mille splendidi soli" di Khaleb Hosseini. E' la storia di due donne, Mariam e Laila che vivono due percorsi di vita inizialmente diversi, due vite parallele in un paese come l'Afghanistan dilaniato da feroci scontri di potere e che si troveranno a trascorrere successivamente una storia comune, dolorosa ma unita da una forte solidarietà femminile.
Khaleb Hosseini affronta nel libro il dramma della sharia (istituita dai Talebani una volta giunti al potere)

"Il giorno successivo, Kabul fu invasa dai camioncini dei talebani....Su ogni pick-up un altoparlante trasmetteva annunci... il comunicato era scritto anche sui volantini che venivano lanciati per le strade. Mariam ne trovò uno in cortile....
Donne, attenzione:
Dovete stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno. Non è decoroso per una donna vagare oziosamente per le strade. Se uscite, dovete essere accompagnate da un Mahram, un parente di sesso maschile. La donna che verrà sorpresa da sola per la strada sarà bastonata e rispedita a casa.
Non dovete mostrare il volto in nessuna circostanza. Quando uscite, dovete indossare il burqa. Altrimenti verrete duramente percosse.
Sono proibiti i cosmetici.
Sono proibiti i gioielli.
Non dovete indossare abiti attraenti.
Non dovete parlare se non per rispondere.
Non dovete guardare negli occhi gli uomini.
Non dovete ridere in pubblico. In caso contrario verrete bastonate.
Non dovete dipingere le unghie. in caso contrario vi sarà tagliato un dito.
Alle ragazze è proibito frequentare la scuola. Tutte le scuole femminili saranno immedatamente chiuse. Se aprirete una scuola femminile sarete bastonati e la vostra scuola sarà chiusa.
Alle donne è proibito lavorare.
Se vi renderete colpevoli di adulterio, verrete lapidate.
Ascoltate, ascoltate con attenzione. Obbedite.


Se per un musulmano non integralista è difficile e pericoloso vivere in un paese dove si applica la sharia, per la donna è doppiamente arduo e oltraggioso. Donne schiave in nome della fede religiosa, senza identità, senza istruzione, obbligate a regole dettate dagli uomini per gli uomini.
Oggetti, non persone




Musulmani contro la sharia

Donne e diritti negati-La sharia
La sharia e le donne
Il mio unico crimine-aver indossato i pantaloni

lunedì 9 agosto 2010

"Ne muoiono più di crepacuore" di Saul Bellow

Ho finito ora di leggere un bellissimo libro, "Ne muoiono più di crepacuore" di Saul Bellow.
E' un libro incredibile, ricco di citazioni e riferimenti letterali, storici e filosofici che mi hanno indotto a centellinare la lettura delle pagine ed a rintracciare in rete i riferimenti a cui Bellow si riferisce.

Il riferimento al titolo lo troviamo a pag 336: "...ha detto solo che ne muoiono più di crepacuore che di radiazioni."

Di seguito ho inserito alcuni frammenti del libro particolarmente significativi (almeno per me)

"L'uomo illuminato è un microcosmo che incorpora in sé l'Essere Universale, a patto però che egli si trovi sulla sommità dell'edificio della conoscenza universale. Va da sé che una cosa del genere non la puoi fare da te. Comunque sia, mai potrai giudicare anche solo superficialmente questi nostri tempi aberranti se non sai che esiste una cosa come la grande sintesi Hegeliana"

"E' raro orami sentir parlare dell'amore se non in termini malinconici. Ad esempio, nell'elogio funebre della cantante di blues Billie Holiday, qualcuno ha detto:-Nasceva dall'amore, e soffriva per la mancanza d'amore. Tutta la sua musica era sull'amore- Billie morì di droga e di alcol, e sul letto di morte era in stato d'arresto. La sua camera all'ospedale era piantonata"

"L'uomo è ciò che vede. (Non ciò che mangia, come sostiene quel tedesco prosaico, quel maniaco di Feuerbach).

"Lo so che l'egoismo è il cuore dell'etica capitalista, ma basta un po' d'esperienza per rendersi conto che gli uomini sono spesso più duri con se stessi che non con gli atri"
"Gli altri non sono mai disposti a lasciarti concludere, a lasciarti raggiungere i tuoi obiettivi. E'come se vi fosse una legge di natura per cui ti negano quello che vuoi. Magari in ultima analisi torna a proprio vantaggio...il fatto che ti negano le cose, voglio dire...perchè noi non vogliamo quello che dovremmo volere"

"Può un pensiero essere anche un oggetto? Ebbene anche Euclide" faceva diagrammi del pensiero.

"Non tutti sono stati degli sbagli. Molti sono stati CONTATTI UMANI che hanno avuto importanza...Mi piaceva Caroline."

"Inoltre la sua moglie aveva preso alcune idee swedengorghiane. Ad esempio la teoria delle corrispondenze; un albero non è soltanto un albero, ma un Segno. Vi sono delle corrispondenze. Ogni cosa, bella o brutta che sia, è una comunicazione. Un volto umano comunica; lo stesso fanno i colori, le forme i profumi...."

"Lo scopo recondito della distrazione è di sembrare innocenti mentre si è colpevoli. La distrazione è una forma spuria d'innocenza"

"E' come nella poesia di Yeats: Molte volte son morto/molte volte mi son levato
ancora
"

"Più sopra me la prendevo con la crassa massima di Fuerbach -Si è quello che si mangia- e sostenevo invece che è più vero il detto di Blake -Si è come si vede-.
Il modo in cui ti appare il mondo classifica la tua mente. Ammettendo che l'immaginazione abbia un suo potere plastico autonomo di proporzioni semidivine. Ma ecco cosa succede quando un mondo ci viene imposto da una capacità visiva corrotta."

"Il cuore non è un criterio affidabile. Tutti dicono un gran bene del cuore, naturalmente, ma a tutti noi è più familiare l'assenza che non la presenza dell'amore, e ci abituiamo talmente a questa sensazione di vuoto che diventa 'normale'.
Non senti la mancanza di una solida base del sentimento finchè non cominci a cercare te stesso e non trovi negli affetti il sostegno per l'io."

"...ma più sono gli aspetti della vita che un bambino vede meglio è. Siamo una società pluralistica, dopo tutto. Accolturazione multipla, no? Nell'età formativa non puoi pretendere di averla per te metà del tempo..."

"Si può amare una persona anche senza amare quello che ti ha fatto."

"...giacchè è una delle esperienze umane più comuni questa che non ci importi un accidenti di qualcuno e che di noi non importi un accidente a qualche altro. La si accetta nella pratica in tutta naturalezza; sebbene dentro di noi nessuno riesca davvero a convincersene."

" E nulla se non la notte e il ghiaccio mi possono essere d'aiuto. La notte affinchè non possa vedermi. Il ghiaccio come correttivo: Il ghiaccio per il rigore. E anche perchè non ci saranno piante da vedere, tranne i licheni. Perchè se non c'è rapporto, se il rapporto è morto, starò meglio là dove non ci sono piante. E' una cosa che ho sentito con accuratezza. L'ho sentita, non pensata. E' una misura di sopravvivenza. Ricorro alle masse di ghiaccio planetarie e alle tenebre iperboree. Grazie a Dio la propulsione a reazione rende applicabile il rimedio, altrimenti dovrei andare ad annegarmi qui, davanti a Miami Beach."

Summer Jamboree-Chuk Berry e Wanda Jackson

Quest'anno il Summer Jamboree, a Senigallia, ha ospitato uno dei grandi, magnifici esponenti del Rock and roll, a detta di molti colui che lo ha inventato, Chuk Berry.
Con lui si è esibita anche Wanda jackson, la prima cantante donna che si è dedicata alla musica del Rock and roll

 
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Anche se Berry (nato nel 1926) ha suonato poco la sua chitarra facendo spazio agli altri musicisti della band, ha riempito il palco con la sua vitalità di grande artista, cosi come Wanda Jackson (nata nel 1937)

Con molta difficoltà, data la moltidudine delle persone, ho fatto questi brevi filmati. Era difficile stare ferma a riprendere... e non muoversi al ritmo del ROCK AND ROLL

 
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Diario-Piombino

Piombino e tutta la costa che partendo da Cecina arriva in questa cittadina ha per me un fascino tutto particolare.
Questa città, per le persone che non l'hanno visitata, è solo il porto per prendere il traghetto per l'isola d'Elbao la Corsica; sicuramente la strada che si percorre per arrivare al porto non è delle più belle, anzi, si costeggia tutta l'area industriale che è addossata alla cittadina.
Basta però andare dritti al semaforo, parcheggiare la macchina ed incamminarsi a piedi fino a Piazzale Bovio, costruita nel XI° secolo sopra uno sperone di roccia che si affaccia sul mare, per godere, oltre ad una più belle viste dell'Isola d'Elba, anche di tutte le altre isole dell'arcipelago Toscano e nelle giornate limpide ammirare anche la costa nord della Corsica,il famoso Dito.