Il consiglio di amministrazione Rai ha deciso di eliminare la tv dedicata ai più piccoli a partire dal prossimo ottobre: cancellata dunque la Melevisione, fuori Trebisonda, via il Tg dei ragazzi.
Il benessere, l'eticità di uno stato democratico giusto e corretto verso i suoi cittadini si percepisce subito da come gestisce la scuola, la sanità, le tasse, la privatizzazione di beni comuni (es.l'acqua pubblica), la ricerca, le opere pubbliche, i suoi mezzi televisivi.
E qui mi soffermo.
La Rai, radiotelevisione di stato cosa offre ai bambini, pilastri della futura società Italiana?
Uno stato etico dovrebbe gestire con saggezza il grande potere mediatico che gli appartiene (che ci appartiene, perchè siamo noi lo stato), investire sulla cultura, sull'informazione, creare un'intrattenimento intelligente oltre che piacevole per loro.
Purtroppo invece, la Rai già da qualche tempo, ed ora la stoccata finale, sta compiendo una discesa vertiginosa verso il nulla.
La creatività, la meraviglia, il saper fare, le emozioni, la curiosità non fanno più parte del palinsesto mediatico.
Una tv di stato dovrebbe stimolare positivamente, insieme alla famiglia ed alla scuola s'intende, il processo evolutivo infantile.
Ma ai nostri dirigenti politichesi non gliene frega nulla di tutto ciò; guardano i costi, le entrate pubblicitarie, e fatto importante, un bambino abituato a non pensare, a non criticare, a non meravigliarsi,ad aver paura, è un perfetto futuro adulto integrato in questa società di m...a.
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lunedì 15 febbraio 2010
domenica 25 ottobre 2009
Giornata mondiale sulla violenza maschile alle donne

Sabato 28 Novembre 2009
Manifestazione Nazionale organizzata dalle donne e indipendente dai partiti
Contro la violenza maschile sulle donne, per la libertà di scelta sessuale e di identità di genere. Per la civiltà della relazione tra i sessi. Per una informazione libera e non sessista. Contro lo sfruttamento del corpo delle donne a fini politici ed economici. Per una responsabilità condivisa di uomini e donne verso bambine/i, anziane/i e malate/i, nel privato come nel pubblico. Contro ogni forma di discriminazione e razzismo, per una scuola che educhi alla convivenza civile tra i sessi e le culture diverse.
venerdì 23 ottobre 2009
"LA STORIA DELLE COSE"
"La storia delle cose", è un documentario diretto da Louis Fox e narrato dall'attivista americana Annie Leonard.
Anche se, secondo il sito è stato visto 7 milioni di volte, l'ho voluto riproporlo nel mio blog perchè non è cambiato nulla da allora, anzi, i problemi di cui parla, con molta chiarezza Annie Leonard, si fanno di giorno in giorno drasticamente sempre più gravi.
Il documentario, di 20 minuti, presenta una visione critica della società del consumo e lo scopo è quello di "mostrare le connessioni tra un gran numero di problemi sociali e ambientali".
Quando fu rilasciato online il 4 Dicembre 2007 provocò anche indignazione in una parte dell'opinione pubblica Americana. Ad esempio L' Associazione Familiare Americana disse che il video era anti-consumatore e anche anti-americano, perché affermava che "gli americani sono avidi, egoisti e crudeli per il terzo mondo, e "utilizzano più di quanto gli spetta".
Un provvedimento scolastico in Montana proibì il documentario perché violava le norme sulla parzialità.
Questo succede in America. E in Italia?
I numeri sono minori, è chiaro, la differenza territoriale è enorme, ma i contenuti sociali che descrive la Leonard sono medesimi.
Anche in Italia le multinazionali esternalizzano i costi di produzione.
Anche in Italia l'obsolescenza non solo è pianificata, ma anche percepita da noi consumatori per tante ragioni, la moda, la novità, essere al pari degli altri ecc.span style="font-weight:bold;">
Una frase fondamentale è quando la narratrice dice: "non abbiamo mai prodotto tante cose come in questo momento... ma abbiamo sempre meno tempo per le cose che ci fanno felici, gli amici,la famiglia, il tempo libero.
Un'altra riflessione mi sovviene quando parla dell'importanza del riciclaggio.
Riciclare è fondamentale per la nostra società, ma anche riciclando al 100% non si risolverebbe il problema.
Siamo noi il problema e siamo noi a doverlo risolvere!
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