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Confucio

domenica 22 novembre 2009

"Capilalism: a Love Story"



Sabato sera sono andata nell'unica sala cinematografica rimasta nel mio paese, Il cinema Mignon. che da alcuni anni propone una scelta filmatografica di qualità, dalla commedia al sociale.
Sabato in programmazione c'era "Capitalism: a Love story" di Michael Moore.


In questo film-documentario Moore denuncia l'emblema della società imperante non solo in America, ma nella quasi totalità degli stati mondiali, IL CAPITALISMO.

Oltre a varie interviste e molti video di repertorio Moore mostra
una traccia della storia Americana, partendo dal Presidente Roosvelt in una delle sue ultime apparizioni pubbliche mentre illustra il suo piu’ grande sogno rimasto irrealizzato, una nuova carta costituzionale, ai giorni nostri con l'insediamento di Obama alla Casa Bianca, ed intervalla in varie sequenze il suo percorso di crescita personale, da bambino della media borghesia americana a cineasta impegnato nel sociale.

Mentre scorrevano le immagini delle famiglie costrette dall'usura delle banche ad andarsene dalle loro case, ripensavo a cosa mi aveva detto qualche giorno fa una mia amica che lavora in una immobiliare nel Pisano: Mi parlava della difficoltà di molte famiglie che stavano rivendendo la casa, comprata con il mutuo pochi anni prima, perchè era diventato troppo oneroso il rimborso.
E commentavamo come i tassi bancari alti uniti a stipendi fermi ormai da anni e aumenti continui di prezzi anche di prima necessità, stanno creando situazioni disastrose economiche familiari che molto spesso portano ad una situazione sociale condivisa putroppo da migliaia di famiglie, LA POVERTA'.

Non da molto tempo ho compreso come i veri padroni siano le grandi famiglie bancarie che ordinano ai loro "galoppini" i politici, quali leggi promuovere e quali annullare, per aumentare sempre di più le loro ricchezze e quelle dei loro "amici", impoverendo ancor di più lo Stato e quindi ogni soggetto umano... che a sua volta... vota il politico che lo impoverisce.
Ed è questo che, secondo me, succede anche in Italia, personalmente faccio molta fatica a trovare un personaggio politico o un partito che mi rappresenti.


Queste sono alcune citazioni di Karl Marx trovate su Wikiquote
Le ho inserite perchè parlano di Capitale, di lavoro e lavoratori, la classe trainante di qualsiasi stato al mondo.
Karl Marx da molti anni "non è di moda" ma io penso che alcuni suoi concetti siano veritieri in questo momento storico.

L'ideologia dominaLnte è sempre stata l'ideologia della classe dominante.
Eppure, tutta la storia dell'industria moderna mostra che il capitale, se non gli vengono posti dei freni, lavora senza scrupoli e senza misericordia per precipitare tutta la classe operaia a questo livello della più profonda degradazione.
# L'operaio diventa tanto più povero quanto più produce ricchezza [...] L'operaio diventa una merce tanto più a buon mercato quanto più crea merci.
# Con la messa in valore del mondo delle cose cresce in rapporto diretto la svalutazione del mondo degli uomini. Il lavoro non produce soltanto merci; esso produce se stesso e il lavoratore come una merce.

# Il lavoro alienato[...] il lavoro non è cosa sua ma di un altro; che non gli appartiene, e in esso egli non appartiene a sé, bensì a un altro.[...] Il risultato è che l'uomo(il lavoratore) si sente libero ormai soltanto nelle sue funzioni bestiali, nel mangiare, nel bere, nel generare, tutt'al più nell'avere una casa, nella sua cura corporale etc., e che nelle sue funsioni umane si sente solo più una bestia. Il bestiale diventa l'umano e l'umano il bestiale. Il mangiare, il bere, il generare etc., sono in effetti anche schiette funzioni umane, ma sono bestiali nell'astrazione che le separa dal restante cerchio dell'umana attività e ne fa degli scopi ultimi e unici.
* Se il denaro, secondo Augier, viene al mondo con una macchia di sangue sulla guancia, il capitale nasce grondante sangue e fango dalla testa ai piedi.
* Nella società capitalistica si produce tempo libero per una classe mediante la trasformazione in tempo di lavoro di tutto il tempo di vita delle masse.
* Il processo di produzione capitalistico, considerato nel suo nesso complessivo, cioè considerato come processo di riproduzione, non produce dunque solo merce, non produce dunque solo plusvalore, ma produce e riproduce il rapporto capitalistico stesso: da una parte il capitalista, dall'altra l'operaio salariato.


Ps Sbagliando la dicitura di Michael Moore su google dove sono andata a finire?
Questo è il link
Da leggere "Goodbye America" e "Statisottostress"

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