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Sto leggendo "Cogli l'attimo" di Osho meglio conosciuto durante gli anni settanta come Bhagwan Shree Rajneesh, maestro spitituale indiano morto nel 1990.
Osho parla di meditazioni attive che richiedono due cose nello stesso momento:l'osservazione e la totalità.
Prendendo in considerazione solo la parte osservativa, lui consiglia di iniziare con le cose semplici;
"Camminare per strada con una consapevolezza di ciò che fai, osservando tutto ciò che accade all'esterno e dentro di te, senza rimuginare sui propri pensieri è già una prova di essere un osservatore consapevole nel quotidiano".
Di nuovo, sul lavoro, nel momento in cui qualcuno ti pesta i piedi per una qualsiasi ragione, anzichè cadere nel solito meccanismo di reazione (a me riesce benissimo), rispondendo con il solito"occhio per occhio", limitati ad osservare. Lascia che la collera o il dolore o la frustazione siano presenti dentro di te, ma, per una volta, sposta l'attenzione su di te, lasciando perdere l'altro.
Stranamente noterai che l'energia di quel confronto cambia, si trasforma: senza un antagonista pronto alla lotta l'altra persona si trova sospesa nell'aria, con tutta la sua provocazione, senza alcuna possibilità di sfogarsi.
Un'altro consiglio: se durante il giorno ti ritrovi veramente a bollire di collera, ritirati da qualche parte, siediti, chiudi gli occhi e osserva. La mente farà di tutto per raccontarti come l'altro- quel mostro- ha abusato di te, tu limitati ad osservare.
Lascala chiacchierare, non lasciarti coinvolgere.
Se ti limiti ad osservare, l'intero spettacolo di impulsi che la rabbia scatena piano piano sfumerà.
Puoi darti questa regola: prima di rispondere aspetta 24 ore.
Se, dopo quel lasso di tempo, senti ancora il bisogno di dire qualcosa a chi ti ha provocato, fallo: vedrai che la tua sarà una risposta intelligente e non più una reazione cieca.
A questo punto sarà un'azione e non più un semplice reagire: adesso diventerà qualcosa di costruttivo e non solo un continuo distruggere.
In questo modo è possibile trasformare ogni situazione della vita in un'opportunità per osservare.
E, man mano che l'osservatore diventerà sempre più saldo, riconoscerai sempre più facilmente e velocemente ciò che sta effettivamente accadendo nel momento, e lo lascerai scorrere via.
Alla fine potrai imparare con estrema facilità a ridere di tutte le cose insignificanti che accadono nella vita, ma che noi usiamo per irritarci.
In breve, semplicemente osservando, si può diventare un semplice essere umano che si gode la vita, momento per momento.
Io mi riconosco nel classico comportamento "botta e risposta", che , in un primo momento ti soddisfa, ma subito dopo ti lascia con un profondo senzo di frustrazione.
Tante volte mi sono pentita delle mie reazioni "irascibili" usate a volte come un'arma di "supremazia", per sentirmi più "forte" dell'altro/a, forse nascondendo inconsciamente la mia paura di essere considerata "debole", "senza carattere".
Osservare per riflettere.
Forse è la maniera giusta per migliorare me stessa e nello stesso tempo sviluppare in modo più armonioso un confronto con le altre persone, familiari compresi.
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