«Le persone che si amano possono essere separate dalle circostanze della vita ma, anche se solo in sogno, la notte appartiene a loro.»
Patty Smith
"Cresciuta nella controcultura dei sixties (una poetessa affascinata da Rimbaud, Baudelaire, Blake e dai lisergici Beat americani che passa dai reading a cantare in un disco prodotto da John Cale) ed esplosa nei 70 nell’underground newyorchese (Lou Reed, Warhol, Dylan) 4 intensi anni di performance, recitazione e attitudine punk culminati in Horses, uno scarno rock elettrico e una voce passionale (Because the night scritta per lei da Springsteen è l’immortale sigla di Fuori orario). Per poi nascondersi agli anni 80 (e al mondo del business) per poi venire sconvolta dai novanta. È il decennio in cui perde il suo pianista Richard Sohl e Robert Mapplethorpe, il grande fotografo di Long Island suo amico (di cui la Smith conserva le ceneri, che mostra e si porta appresso), il fratello Tod e il marito Fred Smith, musicista.h
fonte-tritone 52Worpress
sabato 16 gennaio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento