Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

domenica 17 gennaio 2010

Tiziano Terzani



"L'economia dovrebbe essere fondata sull'esigenze dell'uomo"
"Ma siamo sicuri che il progresso dev'essere solo crescita?
O non sarebbe molto meglio avere poco, ma il giusto?"
"Oggi l'economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi, per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi per poter comprare, perchè questo è ciò che da soldi alle società, multinazionale, alle grandi aziende, ma non da felicità alla gente!
"

Tiziano Terzani ha avuto un grande dono, saper esprimere con parole semplici, dei concetti universali, condotti con saggezza, maturata da una grandissima conoscenza, comprensione di culture e società diverse tra loro ma sopratutto da una elevata onestà intellettuale e sociale.

Il personaggio Terzani mi ha sempre affascinato; mi ricordo le sue apparizioni nei telegiornali, una volta in Cina, un'altra a Singapore in Germania....
Come fare a non notarlo. Anche se lo ascoltavi senza guardalo dal monitor, la sua bella e tonante voce era inconfondibile.
Ancor di più mi ha affascinato quando, più anziano, in compagnia della sua malattia che lo ha portato alla morte, con la sua folta barba bianca, esprimeva i suoi pensieri con pacatezza di linguaggio ma nello steso tempo con chiarezza e decisione.




Sto leggendo online il libro di Luca De Biase
Economia della liberazione - Le lacrime dei ricchi
Il capitalismo ha esagerato: la monetizzazione della realtà non è la ricchezza
Alcuni estratti-

"Il capitalismo ha esagerato: la monetizzazione della realtà non è la ricchezza. C’è bisogno di più felicità."
"Oltre un certo limite non c’è più felicità nella crescita economica. L’aumento indefinito del consumo implica una spinta indefinita di lavoro necessario a finanziarlo e di tempo da dedicare all’attività professionale. A scapito delle relazioni umane. Proprio quelle relazioni che invece costituiscono il principale generatore di felicità."

"La felicità non aumenta necessariamente con l'aumentare del reddito. Anzi. Spesso avviene il contrario. La soddisfazione che si ottiene entrando in possesso di un certo bene è temporanea. Dopo un certo tempo viene riassorbita dall'abitudine e dal confronto con il resto della società. E complessivamente lo stesso avviene con l'entrata in possesso di un reddito superiore: prima o poi la soddisfazione di avere più soldi si scioglie nell'abitudine e nel confronto con gli altri. La conseguenza è che per ritrovare quella soddisfazione occorre consumare ancora di più e accumulare ancora più soldi. A quel punto si innesca un vortice senza fine che presenta effetti collaterali deleteri. Le fonti di felicità più durature sono quelle legate alla qualità delle relazioni umane che si intrattengono con amici, familiari, fidanzati. Ma sono proprio questi rapporti che finiscono per soffrire di più quando le persone aumentano la loro concentrazione sulle attività che servono a consumare sempre di più e ad accumulare sempre più soldi. Sull'altare della crescita del reddito si sacrificano proprio i rapporti con gli altri, dall'amore all'amicizia, con la conseguenza che anche avendo più soldi si "registra" una perdita secca di felicità."


Foto-cosedicasa

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