Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

lunedì 3 maggio 2010

Diario Semiserio

Mi sto accorgendo del cambiamento della percezione che ho del mio corpo.
Mi spiego meglio; fino al mese scorso le poche volte che mi guardavo allo specchio mi trovavo "abbastanza normale"; vabbè, con qualche chilo in più naturalmente, non ho mica il "prosciutto sugli occhi", come dicono qui in Toscana.
Accarezzavo il mio addome, gli volevo bene e gli dicevo: "Lo so, sei un po' troppo pronunciato, ma non ti preoccupare, ci sono io a proteggerti!"
Nello specchio del bagno, chissà perchè, guardavo il mio viso sempre frontalmente, mai di profilo e solo per pochi secondi, il tempo di mettermi il Kajial nero e via...
Le cose sono cambiate dall'ultima visita fatta al mio dottore, con le analisi del sangue tra le mani.
Mi ha guardato nelle palle degli occhi e mi ha detto: "DEVI DIMAGRIRE!"
Non era la prima volta che me lo diceva, oramai c'ero abituata e quindi lo ascoltavo un po' annoiata.
Lui, il dottore, inizia però a presentarmi una lista di futuri catastrofi fisici, molecolari,
quantistici, con un'energia nuova, tanto che la mia mente assopita ha iniziato a risvegliarsi.
Non erano i soliti consigli detti e ridetti dal buon dottore, lanciati per smuovermi dalle mie posizioni che erano: "E' vero sono grassa, ma che ci posso fare, non riesco a dimagrire, e poi sto bene, faccio le scale senza molti problemi ed altre menate simili".
Il dottore ora ha la faccia e la voce da dottore; non quella simpatica e paternalistica di tutte le altre visite, ma mentre mi parla il suo viso è serioso e la sua voce ancor di più.
Mi fa una tale paternale, dato anche la situazione delle mie analisi, che mi sblocca quella parte del mio cervello, rimasto inattivo da tanto tempo e che pisolava immerso da panini e pasticcini, che si sarebbe dovuto occupare della mia salute.
Per dirla in breve, ho iniziato una cura dimagrante!
Sono andata da un dietista-psicologo consigliatomi...ed ho cominciato a dimagrire.
E qui ritorno da dove avevo iniziato a scrivere. Infatti, da quando ho capito che mi devo volere "più bene" ho visto realmente come sono.
Ora accarezzo ancora la mia pancia ma solo per farle capire che se ritorna a come era 15 anni prima sta meglio anche lei!
Ora mi guardo nello specchio tutti i giorni. Masochista, uno potrebbe dire, e invece no.
Guardarmi allo specchio significa per me accellerare la mia comprensione, che ho agguantato a piene mai, della mia risolutezza nell'ottenere un corpo salutare e dinamico.
Avevo tentato anni fa, con l'aiuto di centri estetici, di dimagrire, e qualche risultato l'avevo ottenuto, ma, era più un dimagrire per gli altri, le persone, i familiari che mi stimolavano a farlo, mentre ora lo faccio SOLO per me stessa.
Ho capito profondamente, grazie al mio più psicologo che dietista, che devo cambiare il mio paradigma.
Mangiare per vivere e non vivere per mangiare
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