Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

domenica 23 maggio 2010

"Il Vangelo secondo Gesù Cristo" di Josè Saramago

Ho finito ora di leggere questo meraviglioso libro, del grande scrittore Portoghese Josè Saramago.

Il primo libro che ho letto di Saramago è stato "Cecità", per me un capolavoro; subito dopo "Saggio sulla lucidità", un'altra opera bellissima al pari della prima e successivamente ho inziato a leggere"Memoriale del convento" che ho lasciato a metà lettura.
Mi dispiace quando non finisco la lettura di un libro ma "Memoriale del convento" faticavo a leggerlo e per me la lettura è un piacere, un momento unico, magico, di relax, di conoscenza, di fantasia, di approfondimento e quando ciò non succede, come con questo libro, anche se con dispiacere lo lascio in un'angolo della mia biblioteca, dove aspettano pazientemente una nuova rilettura i libri non Finiti di leggere.

"Il Vangelo secondo Gesù Cristo" è proprio come scritto sulla copertina del libro
"Un'appassionata, folgorante rivisitazione del Vangelo"

da Wikipedia Si tratta di un romanzo storico, che narra la vita di Gesù Cristo e dei suoi contemporanei, attingendo a piene mani sia dall'Antico sia dal Nuovo Testamento, intervenendo però con spirito talvolta razionalista e critico, talvolta volutamente dissacratorio, per modificare gli eventi tramandati dai vangeli canonici, e contestualizzando l'intero racconto con la ricostruzione della quotidianità della Palestina del I secolo d.C..

Di seguito riporto alcune frasi che mi hanno particolarmente colpito:

Pag 297- "Un albero geme se lo tagliano, un cane guaisce se lo picchiano, un uomo cresce se lo offendono, E' tua madre, siamo i tuoi fratelli, Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli, i miei fratelli e mia madre sono coloro che hanno creduto alla mia parola nel momento in cui l'ho pronunciata, i miei fratelli e mia madre sono colore che quando andiamo al largo confidano in me per nutrirsi più abbondantemente che in precedenza di ciò che pescano, mia madre e i miei fratelli sono coloro che non hanno bisogno d'aspettare l'ora della mia morte per impietosirsi della mia vita."

Pag 331 (l'ironia di Saramago) Camminava Gesù lungo una strada di campagna quando avvertì una certa fame e, scorgendo in lontananza un fico ben fronzuto, andò a vedere se per caso non trovasse qualcosina, ma, arrivato sotto la pianta, non vide altro che foglie, giacchè non era tempo di fichi. Disse allora, Non nasca mai più frutto da te,e all'istante l'albero si seccò.
Disse Maria di Magdala, che era con lui, Darai a chi ne avrà bisogno, non chiederai a chi non avrà nulla. Pentito, Gesù ordinò al fico di risuscitare, ma quello era definitivamente morto.

Pag 338, 339 frammenti- Dio trasse un profondo respiro, guardò la nebbia intorno e mormorò....."L'insoddisfazione, figlio mio, è sta ta posta nel cuore degli uomini dal Dio che li ha creati, e cioè da me, è chiaro, ma questa sua insoddisfazione, come tutto il resto che ho fatto a mia immagine e somiglianza, son andato a prenderla là dove si trovava, nel mio cuore, e il tempo da allora trascorso non l'ha fatta svanire, al contrario, posso dirti che il tempo l'ha resa addirittura più intensa, più pressante, più inappagabile....."
"E' da quattromila anni che soni il Dio degli Ebrei, gente per sua natura litigiosa e complicata, ma con cui, stilato un bilancio dei nostri rapporti, non mi sono trovato male, visto che mi prendono sul serio e continueranno a farlo fino a dove la mia visione del futuro può arrivare...."

"Non ho creato nessun mondo, non posso giudicare, disse Gesù, Infatti, non puoi giudicare, ma aiutare sì, Aiutare a che cosa, Ad allargare la mia influenza, a essere il Dio di molta più gente, Non capisco, Se interpreterai bene la tua parte, cioè il ruolo che ti ho riservato nel mio piano, sono sicurissimo che in poco più di una mezza dozzina di secoli, da Dio degli ebrei diventerò Dio di coloro che chiameremo cattolici, alla greca, E qual'è il ruolo che mi hai destinato nel tuo piano, Quello di martire, figlio mio, quello di vittima, quanto c'è di meglio per diffondere una dottrina e infervorare una fede."


Pag 409- "Gesù muore, muore, e quando la vita comincia ad abbandonarlo, all'improvviso, il cielo sopra il suo capo si spalanca e appare Dio, vestito come sulla barca, e la sua voce risuona per tutta la terra, Tu sei il mio diletto figlio, in te ho riposto la mia gratificazione, Allora
Gesù capì di essere portato all'inganno come si conduce l'agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a quella morte, fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e di sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo, dove Dio sorrideva,
UOMINI, PERDONATELO, PERCHÈ NON SA QUELLO CHE HA FATTO."

Consiglio la lettura di questo libro a credenti o non credenti; la cultura è anche espessione di opinioni diverse, che in un contesto libero e democratico può sviluppare un confronto, un dibattito aperto a tutti.
E dove c'è diversità c'è democrazia.


Il Blog Di Josè Saramago

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