Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

martedì 27 ottobre 2009

Diario

Sono un po' stanca.
Avrei voglia di andarmene via per un po', lontana da tutti;
Fin da ragazzina, quando ero triste, malinconica, quando mi sentivo incompresa (beata gioventù) sognavo ad occhi aperti il mio posto ideale per nascondermi, per fuggire la realtà, per staccare la spina attaccata al vissuto quotidiano e scappare in un luogo nascosto a tutti.
Negli anni questo luogo l'ho davvero creato nella mia immaginazione.
Un'isola, una piccola isola con un faro come abitazione.
Ho creato i cespugli, gli alberi, la scogliera da un lato e spiaggia dall'altro, (sennò come facevo a fare il bagno quando il mare era mosso). Una spiaggia di piccolissimi sassolini bianchi, così bianchi da accecarti duranta una giornata estiva, tanto che avevo sempre a disposizione un paio di occhiali scuri.
Quando sono in questa isola in genere il mare non è mai mosso, solo ogni tanto, una lieve brezza crea piccole increspature sulla superficie del mare che si infrangono a riva.
Naturalmente nella mia isola ci sono gli animali. Due cani ed un gattino che rimane sempre piccolo, di pochissimi mesi.
Poi ci sono gli uccelli, cormorani, gabbiani e tanti altri ancora che nidificano in una parte dell'isola e sono talmente abituati alla mia presenza e a quella dei cani che si avvicinano quando, nelle giornate serene, mangio sotto il portico formato da due viti, che negli anni si sono ramificate, e salgono lungo una parete del faro.

Poi oltre ai pesci comuni, gironzolano intorno all'isola i delfini, che riempiono il mio sguardo di simpatia e felicità, mentre saltano l'uno vicino all'altro.

Il faro, come tutti i fari al mondo, è una costruzione cilindrica, con la base più ampia che si restringe mano mano che si alza verso il cielo.
Le mura esterne del faro non sono bianche, ma grigiastre, dato che da molti anni non sono state verniciate, ma è bello lo stesso, forse anche di più.
L'interno del faro non ha molta importanza nei miei sogni, sono solo alcune stanze comode, quasi minimaliste.
Comunque non mancano alcuni comfort, come un divano un po' vecchiotto, usurato dal tempo, ma così confortevole da usare anche come letto.
E libri, nel mio faro ci sono tanti libri, di tutti i generi, narrativa, gialli, fantascienza, biografie, autobiografie e altri generi, che allietano le mie giornate e nottate.
Però da qualche tempo nella mia isola c'è un elemento nuovo che sembra estraneo a questo contesto, forse mica poi tanto...il computer, un notebook che mi collega al mondo reale quando ne ho bisogno.

Nella mia isola non ci sono altre persone; solo io lascio le impronte sulla spiaggia, solo io aspiro l'odore del mare e ascolto il gracidio degli uccelli. Sono sola quando mi addormento e quando mi risveglio; va bene così, perchè so che è solo un sogno "ad occhi aperti", bello, gratificante in quel momento, ma è un sogno e così deve rimanere.

Perchè il quotidiano vissuto nella realtà a volte è gravoso, insoddisfacente, ma fortunatamente nella mia realtà ho più situazioni positive che negative, ho il bene assolutamente più prezioso, i miei figli e se ogni tanto sono stanca, che male c'è ad avere un'isola privata!
Non mi costa nulla e la posso raggiungere quando ne ho voglia!



Fonte-immagine
digilander.libero.it

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