Se c’è rimedio perché te la prendi?
E se non c’è rimedio perché te la prendi?
Confucio

sabato 10 ottobre 2009

Immigrati Italiani







Scritto da Ispettorato del Congresso Americano sugli immigrati italiani negli USA, 1912

“Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.

Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.

La relazione così prosegue: “Propongo che si privi i veneti e i lombardi tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.



L'integrazione è l'unica arma vincente per convivere pacificamente, anche se costa fatica in termini sociali, culturali ed economici.

Noi li consideriamo diversi, gli altri, e sono diversi da noi, come i liguri sono diversi dai pugliesi, come caio è diverso da sempronio, come un montanaro è diverso da un cittadino di una metropoli e via di seguito.

Ma è la diversità la vera ricchezza dell'umanità, se fossimo tutti uguali non esisterebbero governi democratici, ma ci sarebbe al potere una oligarchia mondiale che
schiaccerebbe tutte le libertà di pensiero, libertà di agire, libertà del fare, libertà di sbagliare.


Tra i "diversi da noi" ci sono ladri, assassini, furbastri di ogni tipo è vero, cosi come è vero però che anche tra noi italiani ci sono assassini, ladri, violentatori, furbastri di ogni risma.


Addirittura noi, in Italia, diamo la possibilità a "persone poco oneste", di governarci, di decidere le nostre leggi, di decidere come istruirci, di decidere come pensare, attraverso i mass media, insomma, noi italiano abbiamo scelto di farci governare da persone non propriamente corrette.

E siamo stati noi (io no) a decidere di governarci, questo è la cosa divertente (sic).
Allora cosa siamo noi italiani.

Una massa di cretini.
Questo è il mio pensiero, che non può piacere a molti, ma così è.


Devo dire che mi sono sforzata a non usare un linguaggio offensivo e grossolano, come mi sarebbe venuta facile farlo, perchè penso, in fondo, che adoperare una terminologia volgare, sentita tutti i giorni in televisione, ci fa cadere nel loro gioco, svilire la parola come forma essenziale della democrazia.


Laura

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